La matematica dell’amore

La matematica dell’amore

Esiste un modello matematico completo e sufficientemente esaustivo, insomma perfetto, in grado di far incontrare due persone? Quale algoritmo potrebbe sostituire le sensazioni del primo incontro e la corrispondenza d’amorosi sensi? Ebbene sì, parliamo di matematica.

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Comunemente ritenuta materia fredda ed iperdisciplinata, essa viene applicata anche alla sfera emotiva per eccellenza, cioè quella dell’amore. Del resto numerosissime sono ormai le app ed i siti di incontro che la sfruttano per aiutare gli utenti a trovare l’anima gemella.

Già nel 1966, presso la Brown University, venne concepito Operation match, un esperimento sociale consistente nella somministrazione di test e questionari allo scopo di aiutare i partecipanti a trovare il partner giusto. Vennero elaborati ben 90.000 profili grazie alle domande e alle risposte fornite da aspiranti fidanzate e fidanzati. L’idea di Jeff Tarr, padre di questo esperimento, era innovativa per quegli anni: usare la matematica come novello Cupido per trovare l’amore.

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Ma davvero le risposte a domande sul nostro quotidiano, sulle serie tv più viste, sulla pietanza più amata o sull’animale domestico preferito bastano? L’analisi degli stili di vita ed i test della personalità sono sufficienti? Sicuramente aiutano ma possono calcoli ed ipotesi matematiche sostituire il primo scambio di sguardi, le farfalle nello stomaco, il balbettio imbarazzante delle prime parole e le mani sudaticce? Vogliamo davvero sostituire l’inaspettato e l’imprevisto con la certezza dei numeri e delle percentuali?

C’è chi risponde affermativamente e si affida fiducioso alla logica, mettendo in secondo piano le emozioni e le sensazioni. D’altro canto più precisi siamo nel fornire informazioni all’algoritmo, maggiori sembrano le possibilità di incontrare la persona giusta tramite test. La matematica parla chiaro. Potrebbe essere finalmente la soluzione giusta per i cuori infranti ma attenzione perché l’imbroglio potrebbe essere dietro l’angolo. Il rischio infatti è quello di imbattersi in una grande menzogna. È possibile infatti falsificare i dati e quindi produrre un modello falsato ed ingannevole. “Nei profili online, spesso, le persone mentono”, spiega Gerry Grassi, psicologo e direttore clinico del “Centro  Tib”, Terapie innovative brevi.

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Ma davvero vogliamo rinunciare a ciò che di sorprendente si nasconde nell’altro? Abbiamo così tanta paura del nuovo? Desideriamo talmente tanto il partner perfetto che non siamo più disposti ad accettare e ad accogliere le piccole ed inaspettate imperfezioni che ci contraddistinguono?

Ma soprattutto il 100% del match corrisponde davvero alla compatibilità degli animi e delle personalità?

Ai posteri, alle app, ormai moderni Cupido o al Caso, per chi vi si vuole ancora affidare, l’ardua sentenza.

Per saperne di più: “L’amore è un algoritmo?” di Federica Furino, pubblicato su “Gioia” n. 16 del 29/04/2017

Link:

https://freewordsmagazine.wordpress.com/2017/06/05/la-matematica-dellamore/#content-wrapper

P. S. cari lettori, ho voluto riproporre in occasione della festività di San Valentino, questo mio articolo pubblicato tempo fa sul mitico freewordsmagazine (in attesa che rinasca quanto prima).

Maria Domenica Depalo

38 pensieri su “La matematica dell’amore

  1. molto interessanti queste riflessioni sui rapporti umani, sul lasciarsi andare e sull’amore…se è vero che l’universo è regolato dai numeri e anche vero che i sentimenti sono la risultante di ciò che siamo e di ciò di cui abbiamo bisogno “in quel momento” cosa che spesso da luogo ad errori

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  2. La cosa più bella dell’amore é che é del tutto casuale, non é una scelta premeditata ma qualcosa che nasce improvvisa e spontanea. Certo le app e altre cose del genere possono far incontrare le persone, ma questo non implica che nasca per forza qualcosa tra loro.

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  3. Forse io sono un tipo troppo romantico ma non credo che si possa tramite la matematica trovare l’anima gemella è la somma di emozioni sensazioni Colpi di fulmine un mix di cose che ci permettono di trovare l’altra metà della mela

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  4. Interessantissimo. Ci sono due punti secondo me da valutare: come ti vedi tu e come ti vedono gli altri. Perché tu parli di te e magari alcune cose non le dici perché a te non sono importanti o non interessano o non dici tutta la verità per trovare la persona giusta. Che non deve per forza assomigliare a te. Io ho l’ esempio dei miei genitori. Mio padre è ordinato, i suoi cassetti sono perfetti, sa aggiustare tutto, parla poco, sta attento nelle spese. Però sa a malapena leggere qualche notizia di cronaca su Google. Vivrebbe in campagna ed è terrorizzato dal virus. Mia mamma è disordinata, mette le cose nei cassetti come capita, spende senza pensarci, ma smanetta in internet benissimo, trova voli e alberghi, non mollerebbe la città neanche legata, sta attenta sì ma senza paura e va tranquillamente al mercato pieno di gente. Hanno solo due anni di differenza. Non c’è una cosa sola che li accomuna. Quando da piccola chiedevo una cosa a uno, l’altro mi rispondeva esattamente all’opposto e io, non sapendo a quale dei due dare retta, facevo a modo mio. Però mio padre dice sempre che senza mia madre non vorrebbe vivere, e ogni giorno è felice della sua scelta. Mia madre dice che sono 50 anni che lo sopporta, (anche di più) però so che lo ama. Se avessero fatto il test la macchina avrebbe detto che sono proprio incompatibili, quindi mi chiedo:: funziona?

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  5. Be’ io ho letto tempo fa libro La matematica dell’amore e l’ho trovato meraviglioso, una storia che può benissimo spiegare come nel cervello umano molto spesso gli algoritmi se pur sbagliati possano dare vita a persone stupende.

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  6. L’idea che siano dei numeri a determinare la persona più adatta a me non mi fa impazzire. Forse in modo un po romantico spero ancora che l’amore nasca spontaneamente senza alcun tipo di forzatura esterna.

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  7. Forse è perché sono un po vecchia, ma non mi sento di affidare la mia sfera affettiva d un app o assimili. Preferisco il vecchio incontro casuale o “colpo di fulmine” – “L’amore a prima vista è come vivere un secolo in un secondo.” –

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  8. Ricordo un’intervista a Tiziano Ferro alle Invasioni Barbariche di Daria Bignardi in cui parlava proprio della matematica dell’amore, e di come avesse creato una sua “formula” personale. Sarà, ma io ho sempre pensato che l’amore più che un fattore di matematica, sia una questione di chimica.

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  9. Amo la matematica che non ritengo assolutamente una materia fredda, perchè di fronte ad alcune equazioni ci vuole fantasia per risolverle, l’equazione di Dirac è una risposta d’amore bellissima.

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  10. Ho trovato estremamente interessante come hai presentato l’argomento e su quanto la nuova tecnologia possa influire nella nostra vita compreso l’amore. Io in tutta onestà non amo queste tipo di app, all’incontro al buio preferisco l’incontro casuale.

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  11. Per me la risposta è inevitabile: se davvero esistesse una formula, se davvero fosse così facile… ci sarebbero persone infelici in amore? Ovviamente no. Gli opposti i attraggono? Ni. Si piglia chi s’assomiglia? Ni.
    E’ come per il dimagrimento: se davvero esistesse la crema o la pillola magica saremmo tutte top model!!

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  12. Ecco perché sono single! Ed io che credevo fosse solo colpa degli uomini che incontro, che non si vogliono impegnare. e totalmente immaturi. Non ho trovato la formula giusta. Però non so se esiste veramente. Ci sono troppe variabili: guarda gli uomini che arrivati all’età dei nonni, si mettono insieme a ragazze ventenni. e si convincono che stanno con loro perché sono affascinanti. O quelli che misurano col denaro il tempo che ti dedicano: ti ho offerto una cena e ascoltato, perché non devi venire a letto con me? Non è tutta colpa degli uomini, a volte le loro madri che giustificano tutto, o le ragazze che pur di non rimanere da sole stanno con lui anche se infelici. Aggiungiamo che conosco ragazze che per una vacanza o week end son disposte ad andare a letto col gobbo di Notre Dame. Purtroppo chi cerca l’amore è penalizzato, e le formule devo ancora trovarle.

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  13. Bellissimo articolo. La parte sulla quale il mio mouse ha smesso di scorrere e si è bloccato è stata la possibilità di mentire che esiste online. Beh, credo che anche la menzogna appartenga all’amore. Quando incontrai mio marito per la prima volta gli raccontai una bella balla quando mi spacciai per amante del trekking e della montagna. Lui, di contro, mi disse che quando avrei voluto una birra in compagnia avrei solo dovuto chiamarlo. Poi, io mi presentai al trekking con delle trainers Balenciaga e lui, invece della birra, ordinava succo di mela…. La matematica è una scienza tanto esatta quanto le farfalle nello stomaco, secondo me, quando si parla di relazioni. Non è importante quale idea si segua, basta seguirne una e lasciarsi andare all’ignoto.

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  14. Intanto in bocca al lupo per la rinascita di Freewordsmagazine!
    Sul tema dell’incontro in amore… non so che dire, potrei liquidare l’argomento dicendo che di amore e sesso non mi piace parlare, mi piace fare. Ahah.
    Però, dai, ti riporto una chicca di Umberto Galimberti:

    ‘Amore non è una cosa tranquilla, non è delicatezza, confidenza, conforto. Amore non è comprensione, condivisione, gentilezza, rispetto, passione che tocca l’anima o che contamina i corpi. Amore non è silenzio, domanda, risposta, suggello di fede eterna, lacerazione di intenzioni un tempo congiunte, tradimento di promesse mancate, naufragio di sogni svegliati. Amore è violazione dell’integrità degli individui, è toccare con mano i limiti dell’uomo’.

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  15. Ad essere sincera ne ho abbastanza di “ciò che di sorprendente si nasconde nell’altro”
    Se ci fosse in realtà un’equazione o un algoritmo capace di riconoscere qualcuno veramente compatibile, una chance gliela darei 😉

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  16. Mi hai fatto sorridere perché, leggendo il tuo articolo, improvvisamente mi sono ricordata, a distanza di più di 30 anni, di un giochino che facevo ai tempi delle medie: partendo dai nomi propri dei componenti della coppia facevo dei calcoli (che non ricordo) per arrivare alla percentuale dell’affinità di coppia. Che ridere! Facevo tentativi anche con i secondi nomi o nomignoli pur di trovare la percentuale più alta col mio “amato”.

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  17. Che articolo originale e super romantico. Conoscevo l’equazione di Dirac e la trovo meravigliosa. Se ci fosse un’equazione per calcolare le affinità di due persone, poi come sarebbe l’amore???;)

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  18. Il pensiero che uno possa trovare l’amore della sua vita tramite un algoritmo mi spaventa e non poco. Sarebbe un mondo senza colpi di fulmine, senza farfalle nello stomaco, senza primi appuntamenti pieni di emozioni e paure. Penso che se uno dovesse pensare a togliere tutte queste cose, la magia dell’amore sparirebbe.
    E poi non si dice che in amore i contrari si attraggono ?

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