Parole su carta: “La fine del mondo storto” di Mauro Corona
Qualche anno fa, mentre curiosavo tra le bancarelle del mercatino della mia città, mi sono imbattuta in questo libro di Mauro Corona che ha subito attirato la mia attenzione un po’ per il titolo e un po’ per la sua suggestiva copertina.
Poi ho cominciato a leggerlo, divorandolo in pochi giorni.
“La fine del mondo storto”, premio Bancarella 2011, con le sue parole dirette, crude e senza fronzoli, propone uno scenario apocalittico che potrebbe realizzarsi in breve tempo se non ci impegniamo tutti a proteggere la terra e l’ambiente.
Mai come oggi il tema proposto appare attuale. Siamo tutti infatti consapevoli dei rischi per la salute legati alla diffusione delle polveri sottili e dell’inquinamento in genere. Tuttavia, imperterriti, continuiamo a “violentare” e a distruggere ciò che ci è stato dato solo in prestito per poterlo donare ai nostri figli (parafrasando un famoso detto).
Il libro esordisce con un’ipotesi inquietante ed apparentemente lontana: la scomparsa delle fonti energetiche non rinnovabili come il gas naturale ed il petrolio.
Che cosa potrebbe accadere alla nostra società senza tali fonti? Sarebbe sicuramente la fine ma potrebbe essere anche l’inizio di una rinascita, di una consapevolezza nuova.
La considerazione finale, nel suo essere una profezia, in realtà va vista come un monito.
Riscopriamo noi stessi e rispettiamo la natura perché l’equilibrio su cui si basa il nostro stesso essere non è mai stato così fragile.
Maria Domenica Depalo