Chi di noi non ha giocato almeno una volta nella vita con i Lego? Sì, proprio quei mattoncini di plastica con cui moltissimi appassionati di tutte le età hanno costruito nel tempo castelli, case o barche. Ovviamente amici sono tutte cose che io non ho mai realizzato (lo ribadisco onde evitare dimostrazioni pratiche 😅 ).
pixabay.com
Perché ve ne parlo? Ma perché fino al 19 marzo 2023 abbiamo l’occasione straordinaria di visitare una magnifica mostra dedicata proprio a loro. Si tratta di “I love Lego” ed è ospitata dallo Spazio Murat, in pieno centro a Bari.
Potremo ammirare “castelli ispirati alle epiche battaglie medievali e scene della seconda guerra mondiale; la città contemporanea con i suoi grattacieli, il centro storico, le aree ricreative e le stazioni ferroviarie, e gli scorci delle vie del centro storico di tipici villaggi bavaresi; la riproduzione di un paesaggio natalizio pieno di sorprese” (cit. da. https://www.finestresullarte.info/mostre/spazio-murat-bari-i-love-lego).
pixabay.com
Sarà anche possibile perdersi tra ambientazioni e personaggi di fantasia come Harry Potter o Dart Fener nonché tra le riproduzioni di opere d’arte come la Gioconda ed alcune opere dell’artista messicana Frida Kahlo.
tutte le immagini sono di pubblico dominio (pixabay.com)
Non resta allora che catapultarsi nello Spazio Murat dal martedì alla domenica dalle 10 alle 20 e perdersi con l’immaginazione e la passione tra mattoncini colorati e sogni da costruire.
A partire da questa settimana siamo in vacanza ma niente paura: ci siamo sempre per qualsiasi vostra curiosità ma anche per qualche scambio di idee.
Come sempre ci trovate su facebook, instagram, tiktok e twitter, pronti a fare una chiacchierata o a commentare un libro o fatto. Abbiamo anche una mail: fuoritempofuoriluogo@libero.it.
Non dimenticate i nostri “vecchi” articoli che vi invitiamo a leggere e rileggere.
A presto, amici. Buone vacanze ma soprattutto buon Natale e buon anno!
Il compositore, pianista e direttore d’orchestra torinese Ezio Bosso ci ha lasciato non solo musiche straordinarie ma anche parole intense e profonde come quelle dei versi poetici che seguono. Esse invitano a pensare al domani, al sole vero e alla rinascita a dispetto di qualsiasi mancanza o difficoltà. Queste anzi hanno il compito di ricordarci ciò che di bello c’è e le nostre fortune ma soprattutto che non bisogna arrendersi mai e che si deve combattere sempre.
Finalmente “Real bodies” arriva nel nostro meraviglioso capoluogo. Il rinomato e bellissimo Teatro Margherita di Bari ospiterà infatti dal 21 novembre 2022 al 31 gennaio 2023 proprio quell’incredibile mostra della quale parlammo tempo fa (se non vi ricordate, cliccate sul link alla fine dell’articolo).
Lo scopo di questa mostra concepita da Gunther Von Hagens è indagare e comprendere meglio l’anatomia del corpo umano attraverso l’osservazione dei corpi umani in esposizione e dei loro organi.
Quest’ultimi in particolare vengono rappresentati nella loro “vitalità”, cioè mentre compiono gesti comuni e semplici come ad esempio correre o essere seduti su una panchina.
Il mio personale consiglio, una volta entrati nel Teatro Margherita, è quello di osservare con attenzione tali corpi che non vanno intesi solo come mezzi per spiegare e rappresentare la morte ma anzi come strumenti perfetti per mostrare la bellezza della vita attraverso la raffigurazione della complessità di quella macchina complessa che è il corpo umano.
Per quanto sembri dare spazio solo alla parte finale della vita, in realtà ne esprime appieno il senso profondo di preziosità, unicità e vitalità.
Il filosofo e studioso Umberto Galimberti spesso e volentieri si occupa di scuola ma soprattutto di apprendimento, sottolineando come “imparare” non possa essere identificato solo con il mero atto di acquisire passivamente nozioni, dati e numeri.
È necessario quindi riflettere sulla consapevolezza della necessità di un legame ineluttabile e stretto tra apprendimento e passione. Infatti se ci si appassiona alla materia, si impara meglio ma soprattutto si fanno proprie quelle nozioni che saranno utili non soltanto ai fini di una buona e felice carriera scolastica ma soprattutto ad un’evoluzione personale ed individuale importante e preziosa.
fonte: pixabay.com
Un ruolo importante a tal proposito va svolto proprio dagli insegnanti che devono essere in grado di incuriosire e di coinvolgere attivamente gli studenti nel processo formativo e apprenditivo. Solo chi riesce ad appassionare infatti, riesce ad insegnare. Proprio per questo ho deciso di pubblicare alcune parole proprio di Galimberti e legate a questo tema.
Sono sicura che non potranno che indurre a riflessioni attente ed oculate.
fonte: pixabay.com
𝐋’𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨, lo dice Platone, 𝐚𝐯𝐯𝐢𝐞𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐯𝐢𝐚 𝐞𝐫𝐨𝐭𝐢𝐜𝐚. Noi stessi abbiamo studiato volentieri le materie dei professori di cui eravamo innamorati e abbiamo tralasciato quelli di cui non avevamo alcun interesse. A scuola è importante saper appassionare perché gli adolescenti vivono l’età per cui l’unica cosa che conta è l’amore, e se gli adolescenti si occupano dell’amore bisogna andare là a cercarli. 𝐀𝐭𝐭𝐢𝐫𝐚𝐫𝐥𝐢 𝐚 𝐥𝐢𝐯𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐞𝐦𝐨𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐬𝐢𝐠𝐧𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚 𝐭𝐫𝐨𝐯𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐛𝐫𝐞𝐜𝐜𝐢𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐫𝐞 𝐩𝐨𝐢 𝐚𝐥 𝐥𝐢𝐯𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐥𝐥𝐞𝐭𝐭𝐮𝐚𝐥𝐞. Se invece si scarta la dimensione emotiva, sentimentale, affettiva allora non si arriva neppure alle loro teste. (Cit. di Umberto Galimberti)
Tempo fa mi sono imbattuta in queste parole che, a mio parere, sono adattabilissime e perfette per i nostri ragazzi che pian piano stanno tornando a scuola e alla realtà dello studio proprio in questi giorni. Ragazzi, ma anche genitori, fate tesoro di questi versi: essi esprimono appieno il senso e la finalità primaria dell’apprendimento. Buona scuola e buono studio!
fonte: pixabay.com
Studiate.
Studiate.
Per amore del sapere, mai per i voti. Perché sapere aiuta a essere. E sapere tanto aiuta a essere tanto. Studiate! Perché la cultura rende liberi e niente vale più della libertà. Studiate! Perché siamo le parole che conosciamo, perché il pensiero crea la realtà. Studiate! Perché non conoscerete mai la noia se amerete un libro, un paesaggio, un quadro o la settimana enigmistica. Studiate! Perché studiando capirete le vostre qualità, le vostre inclinazioni, i vostri punti deboli. Studiate la storia, perché il passato illumina il presente. Studiate la geografia perché ogni luogo è anche un fiume, una montagna, un vento. Studiate la matematica perché nella vita spesso i conti non tornano e bisogna trovare soluzioni alternative. Studiate le lingue straniere, perché i viaggi sono le lezioni di vita più belle. Studiate la biologia perché capire come fa a battere il cuore o perché il battito accelera se vi innamorate è meraviglioso. Studiate la filosofia perché imparerete a ragionare e a guardare il mondo dalle prospettive più originali. Studiate la letteratura perché vivrete molte vite e vedrete posti incredibili da casa. Studiate la grammatica perché la differenza tra un accento e un apostrofo non è mai un dettaglio. Studiate la musica, l’arte e la poesia! Perché la bellezza è emozione e terapia. Studiate la fisica e la chimica perché nell’atomo e nelle molecole si celano energie potentissime. Studiate! Perché quando smetti di imparare smetti di vivere. Studiate ciò che vi piace ma anche ciò che ora vi sembra inutile. Perché un giorno, quando meno ve lo aspettate, ne capirete il senso. Studiate! Senza pretendere troppo da voi stessi e senza rinunciare mai allo svago, allo sport e alle emozioni. Perché lo studio viene sempre dopo il vostro benessere! Studiate! Senza temere di dimenticare qualcosa. Perché i buchi di memoria servono a fare spazio. Perché la scuola serve a trasformare specchi in finestre, non a giudicarvi.
Francesco De Sanctis (fonte della poesia facebook.com)
Addio Piero Angela. Un grande della divulgazione scientifica, persona e musicista colta e garbata. Ci mancherà la sua figura mai fuori posto e sempre in linea con la cultura e l’eleganza nell’espressione del sapere.
Dopo “Planet or Plastic?” del National Geographic, il Cinema Bif&st e la nuova edizione del World Press Photo, il capoluogo pugliese accoglie ed ospita la mostra dedicata al grande Bansky, Bansky realismo capitalista.
Scenario di questo grande evento è il Teatro Margherita in Piazza IV Novembre. Curata da Stefano Antonelli e Gianluca Marziani e promossa dal Comune di Bari, prodotta e organizzata dalla “MetaMorfosi Eventi” con il supporto della Regione Puglia, essa sarà visitabile dal pubblico dal lunedì al giovedì dalle ore 10:30 alle 20:30 e dal venerdì alla domenica dalle ore 10:30 alle 21:30, fino al 12 giugno 2022.
Si tratta di un’occasione straordinaria per la nostra regione, come sottolineano sia il sindaco di Bari, Antonio Decaro che il presidente della regione Michele Emiliano.
Parlare di street art oggi, e farlo con quello che è unanimemente considerato il più grande street artist della scena mondiale, significa immergersi totalmente nel dibattito attuale, toccando con mano il potere dirompente dell’arte, in particolare quella di strada, nel panorama storico-sociale contemporaneo (cit. di Antonio Decaro da http://www.arte.it/calendario-arte/bari/mostra-banksy-realismo-capitalista-84619 )
Verranno presentati vari lavori e video ma l’attenzione non potrà non essere catapultata da Girl with Balloon, serigrafia su carta risalente al 2004 e 2005, e da “Love is in the Air“, che riproduce un giovane che lancia un mazzo di fiori.
Ricca di significato, ironia, mistero e profondità, la mostra appare come un’occasione unica per la nostra città ed i baresi per conoscere un artista mai banale, ma intenso ed attento alla realtà che lo circonda.
Ma chi è Bansky? In realtà non lo sappiamo con precisione. Forse è nato nel 1974 – nella cittadina inglese di Bristol. Forse ha vissuto in una famiglia operaia oppure no. Forse è membro del ceto borghese.
Probabilmente ha trascorso vissuto la sua adolescenza in un quartiere periferico sempre di Bristol.
Sembra che non abbia mai frequentato l’Accademia delle Belle Arti. I suoi primi murales sono stati realizzati nel centro giovanile di Barton Hill.
I suoi lavori, veri, reali ed intensi raccontano la realtà, spesso con sarcasmo ed ironia, ma sempre con verità. I temi delle sue opere sono molteplici: la guerra, la politica, le ingiustizie, la bellezza ma anche l’amore. Il comun denominatore delle opere oltre alla tecnica di realizzazione è l’esigenza di farsi portavoce degli altri e di chi non può esprimersi.
I murales di Basky, realizzati con la tecnica dello stencil, sono presenti in tutto il mondo. Ne abbiamo qualche testimonianza anche in Italia, a Napoli e a Venezia. Sostenitore di una visione dell’arte come espressione del reale, Bansky ricorre ad una grande varietà di soggetti come topi, scimmie, bambini ma anche membri della Royal Family per rappresentare con un fare tagliente ed incisivo vizi e virtù dell’umano.
Dal valore inestimabile sia per modalità di realizzazione che per bellezza, le sue opere si fanno veicolo di messaggi fondamentali. Lo street artist ha colpito con la sua arte anche Venezia in occasione dell’inaugurazione della 58ª Biennale Internazionale d’Arte con un messaggio a sostegno dei migranti. Su un muro scrostato che si affaccia sul Rio di San Pantalon (Rio Novo) ha rappresentato un Naufrago Bambino che, con i piedi che ancora sfiorano l’acqua, indossa un giubbotto di salvataggio e alza al cielo un razzo segnaletico. (cit. da http://www.arte.it/artista/banksy-573 )
Tantissimi auguri alla mia piccola grande MAMMA e grazie per quello che hai fatto e fai per noi!!! ❤️❤️❤️
Si può essere madri in tante forme diverse: non dovremmo mai dimenticarlo. Auguri pertanto a chi avrebbe voluto esserlo ma per scelta o destino non ha realizzato questo sogno, auguri a chi è mamma di figli non suoi, auguri perché la maternità è una condizione non solo fisica e biologica ma è soprattutto un modo di essere del cuore. ❤️
Art. 1 L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro.
Oggi celebriamo la giornata dedicata al lavoro ed ai lavoratori. C’è ancora tanto da fare sul fronte dei diritti, delle uguaglianze e della sicurezza.
Troppe sono ancora le mancanze ed i vuoti burocratici e legislativi relativi a chi, ogni giorno, si dedica con serietà e dedizione alla professione.
Bisogna garantire la possibilità di accesso al lavoro a tutti, indipendentemente dall’età, dal titolo di studio e dal genere.
Necessario appare combattere contro tutte le barriere fisiche ma anche mentali che possono fungere da ostacolo al diritto personale ed individuale di esprimere se stessi e di dare voce alla propria dignità.
Soprattutto in questo giorno appare doveroso ricordare tutte quelle persone che subiscono sopraffazioni e mobbing sul posto di lavoro ma soprattutto coloro che hanno perso la propria vita svolgendo la propria professione.
È fondamentale garantire soprattutto la sicurezza perché di lavoro non si può morire.
Il lavoro è un diritto e va garantito in tutte le sue forme e manifestazioni.
N. B. Tutte le immagini sono tratte da pixabay.com