Tempo per sé

Tempo per sé

Dedicare del tempo a sé stessi diventa ogni giorno più difficile. Casa, lavoro, figli, aspettative, orari, appuntamenti sembrano susseguirsi incessantemente e velocemente senza volerci fare prendere fiato.

Eppure tempo per noi c’è…dicono. In realtà dobbiamo combattere giorno per giorno per riuscire a ritagliarci quei minuti ed attimi preziosi che meritiamo e a cui abbiamo diritto ma di cui spesso ci dimentichiamo.

Dedicare le giuste e dovute attenzioni alla nostra persona sembra davvero difficile ma abbiamo il dovere sacrosanto ed imprescindibile di farlo.

Dedicandoci del tempo che sia fruttuoso, ricco ed efficace potremo ottenere ciò che ci spetta e quindi anche relazionarci con gli altri in maniera giusta e sana.

Diciamoci la verità: spesso e volentieri ci sentiamo sopraffatti e schiacciati da mansioni e compiti necessari ma di cui faremmo volentieri a meno. Quante volte vorremmo buttare tutto all’aria e fuggire, trasferendoci in un’altra località e quante volte guardiamo con invidia in direzione di chi, apparentemente, sembra non avere alcun problema o pensiero.

Ricordate: già gli antichi Romani distinguevano il negotium dall’otium, vale a dire l’operosità e l’impegno, anche e soprattutto politico, da una forma di ozio che non andava identificato con il “dolce far niente” ma con una pausa che era intellettuale e mentale, un intervallo dagli impegni finalizzata a ritemprare il proprio spirito per ricominciare più carichi che mai.

Ovviamente l’otium era una prerogativa esclusiva per i nobili e patrizi. Ai plebei ed agli schiavi tale momento era precluso.

Noi però non siamo né schiavi né plebei e  quindi  possiamo e dobbiamo destinare alla nostra persona i giusti tempi e spazi. Ma cosa potremmo fare?

Ecco alcuni suggerimenti:

-fare delle passeggiate nel parco o sulla spiaggia, tempo permettendo;

-uscire con gli amici o parlare con loro al telefono se non vi piace interagire di persona con il prossimo;

-ascoltare la musica o suonare uno strumento (dovete chiaramente essere in grado di trovare il tempo se vi appassiona la musica);

-leggere un libro;

-FARE QUELLO CHE CI PARE.

E voi in che modo vi dedicate a voi stessi, cercando di sfuggire al tram tram quotidiano?

Scrivetelo nei commenti.

Maria Domenica Depalo

quesito numero quarantanove

Quesito n. 49

“Il tempo, ciò che gli orologi quantificano e misurano, è qualcosa che consiste nel passare. Il tempo è, per eccellenza, ciò che passa e i cronometri raccontano il suo passaggio. È un passare incessante, infaticabile, inesorabile: non si ferma mai. È un flusso”. (da “Meditazioni del Chisciotte” di J. Ortega y Gasset, Giunti Editori Napoli, p. 197)

Noi dove ci collochiamo in questo flusso? Ne cogliamo lo scorrere? Abbiamo tempo di pensare al tempo ma soprattutto siamo consapevoli di poterlo perdere o di non saperlo usare appieno ed in modo giusto?

Maria Domenica Depalo

English version:

“Time, what the clocks quantify and measure, is something that consists of passing in. Time is, par excellence, what passes and the chronometers tell its passage: it is an incessant, indefatigable, inexorable passing: it never stops. It is a flow “. (from “Meditations of the Quixote” by J. Ortega y Gasset, Giunti Editori Naples, page 197)

Where do we place ourselves in this stream? Do we feel the flowing? Have we enough time to think about time but above all are we aware of being able to lose it and about the risk to waste it?

Maria Domenica Depalo