Identità e singolarità
Io sono io e tu sei tu. Apparentemente è un’affermazione semplice. In realtà non lo è anche perché quell’io potrebbe diventare un tu e quel tu potrebbe divenire un io. Sembra un gioco linguistico invece parliamo di genetica e delle possibili implicazioni etiche e morali di una delle scoperte più straordinarie ed incredibili degli ultimi anni: la clonazione. Ma cerchiamo di capirci qualcosa.
Qualche tempo fa è apparsa la notizia della nascita di Zhong Zhong e Hua Hua. Si tratta di due scimmie identiche in tutto e per tutto a partire dal loro DNA. Vispe e in buona salute, tuttavia non sono gemelle ma cloni ottenuti in laboratorio attraverso metodiche che prevedono la “duplicazione del patrimonio genetico di una singola cellula o di un intero organismo” (cit. vedi giù)

Ecco le scimmiette Zhong Zhong e Hua Hua intente a giocare allegramente. fonte dell’immagine: liberescelte.it
Gli scienziati asseriscono come la clonazione di primati non umani possa contribuire attivamente nelle ricerche su numerose patologie neurodegenerative e quindi anche nella somministrazione di terapie ad hoc.
Ma come non tenere conto del rischio della perdita dell’identità individuale, di ciò che ci distingue e caratterizza.
Ognuno di noi è diverso, la nostra singolarità è la nostra cifra distintiva. Ma cosa accadrebbe se per qualcuno la singolarità di una persona valesse più di quella di un’altra e si decidesse di riprodurla in serie in laboratorio? Che ne sarebbe della diversità e della varietà umane? Che ne sarebbe di quello che “non va bene”? Sembra uno scenario lontano ma il rischio sussiste e non va sottovalutato.
Personalmente ritengo che tutto quello che viene scoperto e messo in atto per il benessere di tutti sia da leggere in maniera positiva e propositiva. Tuttavia non ci può esimere dalla necessità di porre maggiore attenzione alle possibili implicazioni ed agli eventuali pericoli.
Voi cosa pensate della clonazione ma soprattutto del rischio di perdere la peculiarità dell’io? Condividete, se volete, il vostro pensiero con me e gli altri.
Grazie mille e buona lettura!
In basso trovate anche il link di freewords che vi conduce all’articolo della mia bravissima amica e collega Enza Bronzuoli.
Link:
http://www.filosofico.net/bioeticaclonaz.htm
https://freewordsmagazine.wordpress.com/2018/01/31/clonate-due-scimmie/
Maria Domenica Depalo
Anche io penso che l’attenzione dovrebbe essere massima e sinceramente ho molti dubbi.
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Sinceramente non sono d’accordo con la clonazione. Va benissimo la ricerca e tutto ciò che è innovazione e di aiuto per noi, ma qui si arriva a troppo.
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Il discorso della clonazione ormai esiste da un po’ e secondo me bisogna distinguere. Se volessi clonare il marito, fidanzato, moglie, padre, madre, insomma qualcuno di cui sentiamo assolutamente la mancanza, lo farei. Senza pensarci. La clonazione giusto per fare dei replicanti la trovo inutile e pericolosa.
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Quello della clonazione è un discorso profondo. Che eticamente non mi trova troppo d’accordo .. Parlando di scienza è invece una cosa diversa.
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Clonare degli individui completi, mah, ha implicazioni più che gravi, difficili da prevedere, quindi non si può dare una risposta… la clonazione di singoli tessuti o organi, invece, potrebbe essere una conquista medica importantissima…
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Io credo che l creazione di una identità propria sia fondamentale
Essere unici è cruciale
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un argomento molto delicato, dalle mille sfaccettature, bisogna pensarci bene
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