Giornata mondiale della terra

Qual è la nostra casa comune? Qual è il luogo sempre pronto ad accoglierci anche se, spesso e volentieri, viene bistrattato, sfruttato e calpestato senza alcun riguardo?

Si chiama Gaia, dal greco γῆ, parola a sua volta derivante dal verbo γεννάω (generare), proprio ad indicare la sua forza generativa e vitale.

foto tratta da pixabay.com

Madre ma talvolta anche matrigna – come ci insegna Leopardi – per sua difesa e per riaffermare la sua forza ed il suo diritto alla vita, oggi viene celebrata.

foto tratta da pixabay.com

Lo faremo anche noi attraverso una poesia del mio amatissimo Gianni Rodari.

Buona lettura e buona giornata, Terra!

Storia Universale
di Gianni Rodari

In principio la Terra era tutta sbagliata,
renderla più abitabile fu una bella faticata.
Per passare i fiumi non c’erano ponti.
Non c’erano sentieri per salire sui monti.
Ti volevi sedere?
Neanche l’ombra di un panchetto.
Cascavi dal sonno?
Non esisteva il letto.
Per non pungersi i piedi, né scarpe né stivali.
Se ci vedevi poco non trovavi gli occhiali.
Per fare una partita non c’erano palloni:
mancava la pentola e il fuoco per cuocere i maccheroni.
Anzi a guardare bene mancava anche la pasta.
Non c’era nulla di niente.
Zero via zero, e basta.
C’erano solo gli uomini, con due braccia per lavorare
e agli errori più grossi si poté rimediare.
Da correggere, però, ne restano ancora tanti:
rimboccatevi le maniche, c’è lavoro per tutti quanti.

foto tratta da pixabay.com

Maria Domenica Depalo

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