Imparare qualcosa quando si è tristi

La cosa migliore da fare quando si è tristi”, replicò Merlino, cominciando a soffiare e sbuffare, “è imparare qualcosa. È l’unica cosa che non fallisce mai. Puoi essere invecchiato, con il tuo corpo tremolante e indebolito, puoi passare notti insonni ad ascoltare la malattia che prende le tue vene, puoi perdere il tuo solo amore, puoi vedere il mondo attorno a te devastato da lunatici maligni, o sapere che il tuo onore è calpestato nelle fogne delle menti più vili. C’è solo una cosa che tu possa fare per questo: imparare. Impara perché il mondo si muove, e cosa lo muove. Questa è l’unica cosa di cui la mente non si stancherà mai, non si alienerà mai, non ne sarà mai torturata, né spaventata o intimidita, né sognerà mai di pentirsene. Imparare è l’unica cosa per te. Guarda quante cose ci sono da imparare”.
– T. H. White

Il pensiero di White sottolinea la possibilità di affrontare e vincere quei momenti di tristezza nei quali inevitabilmente ci si può imbattere nel corso del tempo, attraverso quella “semplice” attività che è l’imparare.

Si può apprendere qualsiasi cosa: dal cucito alla cucina, dalla letteratura alla logica matematica, dalla passeggiata in luoghi sconosciuti al canto. Tutto si presta a questo ruolo salvifico.

Tutto quello che stimola l’intelletto non può non aiutarci quando tutto appare così insormontabile, difficile e complesso tanto da farci sentire smarriti, soli e tristi.

Condividete il pensiero di White? Come vi approcciate alla tristezza?

Maria Domenica Depalo

6 pensieri su “Imparare qualcosa quando si è tristi

  1. Devo ammettere che non avevo mai più Infatti quando si è tristi tutto può essere risolto imparando
    Ma riflettendoci su in effetti imparare cose nuove può portare effettivamente a capire meglio la nostra tristezza

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  2. Solitamente cerco di impegnare la mia mente in qualcosa che mi distragga. Effettivamente è già successo che quando fossi triste mi sia cimentata in qualcosa di nuovo, magari una ricetta mai provata o nella lettura di un nuovo libro che ho rimandato per troppo tempo

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  3. Certo, quanto ho imparato negli ultimi due anni e mezzo!
    E aggiungo questa per completare il mio quadro: ‘Essere contro il pensiero dominante dei tuoi amici, di molte delle persone che vedi ogni giorno, è forse l’atto più difficile di eroismo che tu possa compiere’.

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  4. Prima di tutto quando sono triste un pianto liberatorio ci vuole, dopo quello secondo me si impara anche a capire se stessi, per cercare di non arrivare più al punto di essere tristi per una determinata cosa/situazione

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Scrivi una risposta a Sara Bontempi Cancella risposta

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