La mostra “Bansky realismo capitalista” a Bari
Dopo “Planet or Plastic?” del National Geographic, il Cinema Bif&st e la nuova edizione del World Press Photo, il capoluogo pugliese accoglie ed ospita la mostra dedicata al grande Bansky, Bansky realismo capitalista.
Scenario di questo grande evento è il Teatro Margherita in Piazza IV Novembre. Curata da Stefano Antonelli e Gianluca Marziani e promossa dal Comune di Bari, prodotta e organizzata dalla “MetaMorfosi Eventi” con il supporto della Regione Puglia, essa sarà visitabile dal pubblico dal lunedì al giovedì dalle ore 10:30 alle 20:30 e dal venerdì alla domenica dalle ore 10:30 alle 21:30, fino al 12 giugno 2022.

Si tratta di un’occasione straordinaria per la nostra regione, come sottolineano sia il sindaco di Bari, Antonio Decaro che il presidente della regione Michele Emiliano.
Parlare di street art oggi, e farlo con quello che è unanimemente considerato il più grande street artist della scena mondiale, significa immergersi totalmente nel dibattito attuale, toccando con mano il potere dirompente dell’arte, in particolare quella di strada, nel panorama storico-sociale contemporaneo (cit. di Antonio Decaro da http://www.arte.it/calendario-arte/bari/mostra-banksy-realismo-capitalista-84619 )
Verranno presentati vari lavori e video ma l’attenzione non potrà non essere catapultata da Girl with Balloon, serigrafia su carta risalente al 2004 e 2005, e da “Love is in the Air“, che riproduce un giovane che lancia un mazzo di fiori.

Ricca di significato, ironia, mistero e profondità, la mostra appare come un’occasione unica per la nostra città ed i baresi per conoscere un artista mai banale, ma intenso ed attento alla realtà che lo circonda.

Ma chi è Bansky? In realtà non lo sappiamo con precisione. Forse è nato nel 1974 – nella cittadina inglese di Bristol. Forse ha vissuto in una famiglia operaia oppure no. Forse è membro del ceto borghese.
Probabilmente ha trascorso vissuto la sua adolescenza in un quartiere periferico sempre di Bristol.
Sembra che non abbia mai frequentato l’Accademia delle Belle Arti. I suoi primi murales sono stati realizzati nel centro giovanile di Barton Hill.
I suoi lavori, veri, reali ed intensi raccontano la realtà, spesso con sarcasmo ed ironia, ma sempre con verità. I temi delle sue opere sono molteplici: la guerra, la politica, le ingiustizie, la bellezza ma anche l’amore. Il comun denominatore delle opere oltre alla tecnica di realizzazione è l’esigenza di farsi portavoce degli altri e di chi non può esprimersi.

I murales di Basky, realizzati con la tecnica dello stencil, sono presenti in tutto il mondo. Ne abbiamo qualche testimonianza anche in Italia, a Napoli e a Venezia.
Sostenitore di una visione dell’arte come espressione del reale, Bansky ricorre ad una grande varietà di soggetti come topi, scimmie, bambini ma anche membri della Royal Family per rappresentare con un fare tagliente ed incisivo vizi e virtù dell’umano.

Dal valore inestimabile sia per modalità di realizzazione che per bellezza, le sue opere si fanno veicolo di messaggi fondamentali. Lo street artist ha colpito con la sua arte anche Venezia in occasione dell’inaugurazione della 58ª Biennale Internazionale d’Arte con un messaggio a sostegno dei migranti. Su un muro scrostato che si affaccia sul Rio di San Pantalon (Rio Novo) ha rappresentato un Naufrago Bambino che, con i piedi che ancora sfiorano l’acqua, indossa un giubbotto di salvataggio e alza al cielo un razzo segnaletico. (cit. da http://www.arte.it/artista/banksy-573 )














N.d.r. Tutte le foto presenti nell’articolo ed in copertina sono state scattate nel teatro Margherita di Bari dalla sottoscritta, ©MariaDomenicaDepalo.
Link:
http://www.arte.it/calendario-arte/bari/mostra-banksy-realismo-capitalista-84619
http://www.arte.it/artista/banksy-573
https://cultura.biografieonline.it/banksy-biografia/
Maria Domenica Depalo