Recensione: Il Signore è grande e non si può disegnare

Recensione: Il Signore è grande e non si può disegnare

Cari piccoli filosofi e piccole filosofe,

siete pronti per questa nuova lezione? Sì? Allora iniziamo con qualche piccola domanda di rito: vi piace disegnare e mettere su carta ciò che vi colpisce di più? Cosa rappresentate maggiormente? Avete dei soggetti preferiti?

Ma quante domande, direte!!! 😉  Tranquilli, c’è un motivo ed è un libro, come scopriremo tra un po’.

Ricordate: la settimana scorsa ci siamo posti una serie di quesiti sull’origine del tutto e abbiamo scoperto cosa ne pensavano Talete, Anassimandro e Anassimene.

(https://fuoritempofuoriluogo.wordpress.com/2018/06/12/lorigine-del-tutto/ ).

Parlando dell’origine di ogni cosa mi sono ricordata di questo capolavoro scritto dal giornalista ed autore Gualtiero Pierce.  Con la sua troupe televisiva ha osservato e ripreso bambini ebrei, cristiani e musulmani frequentanti delle scuole elementari confessionali di Roma che con le maestre ed i compagni hanno affrontato nel loro piccolo temi grandi e preziosi.

Mi sembra giusto riproporne qualcuno in modo da incuriosirvi un po’. Che ne dite? Prima però la foto del libro:

copertina libroi

Ecco la copertina del libro foto di ©MariaDomenicaDepalo

Ora però provate a rispondere ad alcune delle domande presenti nel libro e a scrivere le vostre risposte nei commenti. Pronti?

1. Com’è nato Dio? Da dove proviene? È sempre esistito?

2. Secondo voi perché non è possibile disegnarlo?

3. Vi piacciono le parole? Secondo voi hanno un peso?

4. A chi chiedete perdono quando combinate qualche marachella?

5. Che significato date alla parola “Grazie”?

Vi ho incuriosito abbastanza? Allora leggete il libro ma soprattutto non smettete mai di porre e porvi delle domande.

Il Signore è grande e non si può disegnare, Gualtiero Pierce, ed einuadi.

Maria Domenica Depalo

 

 

 

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La fantasia

La fantasia

Da oggi riprende la nostra rubrica “Domande”. Ogni settimana rifletteremo insieme su noi e su ciò che ci circonda attraverso un quesito al quale ognuno potrà rispondere in libertà.

Ricominciamo, partendo da una frase celeberrima pronunciata dal filosofo francese Cartesio, uno dei padri della matematica e della filosofia moderna: Cogito ergo sum, penso quindi sono. Tale enunciato lega la nostra esistenza al pensiero nel senso che la nostra capacità di congetturare e di dubitare è la prova stessa del nostro esistere.

Pensiamo e quindi esistiamo. Tuttavia questo pensare non coincide solo con la capacità di formulare pensieri e di strutturare ragionamenti logici e razionali. Il pensiero è legato anche e soprattutto all’immaginazione e alla fantasia.

Da qui il nostro quesito che va inteso come un punto di partenza di un viaggio che ha come destinazione la fantasia. Ma non voglio anticiparvi nulla.

Intanto, se vi va, rispondete pure a questa domanda ed osservate l’immagine:

Quanto conta per voi la fantasia?

La storia infinita

fonte: Di Johnny Freak – fotogramma, Copyrighted, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=4947608

Maria Domenica Depalo