Le giornate di sole si susseguono velocemente, cariche di possibilità e di opzioni. Maggio è il mese perfetto per coglierle appieno, alla faccia di qualunque oroscopo.
Ariete:
Siate meno impulsivi ed un po’più ragionevoli: non è difficile. Ne guadagnerete a livello professionale ma soprattutto a livello affettivo ed amoroso. Pensateci.
Toro:
Se avete un obiettivo, perseguitelo. Non importa quanto tempo ci vorrà ma non arrendetevi. I risultati non tarderanno ad arrivare.
Gemelli:
Amici dei Gemelli, ricordate che si può sempre ricominciare, più forti e più consapevoli di prima. Quindi alzatevi da quella sedia e muovetevi.
Cancro:
È finalmente arrivato il momento di prendere una decisione. Sì, proprio quella da cui dipenderanno i vostri futuri rapporti sul lavoro. Quindi riflettete bene.
Leone:
Le amicizie sono il sale della vita. Basterebbe questa affermazione per bloccare qualsiasi tentativo di isolamento o di autoisolamento.
Vergine:
Quanta impazienza! Non sapete che le cose belle hanno il passo lento, come narra il detto?
Bilancia:
Gli orizzonti lontani possono aiutarvi ad avvicinarvi a quelli più vicini con una maggior livello di consapevolezza ed unicità. Apprezzateli e non evitateli.
Scorpione:
Ripensate alle vostre passioni e ai vostri sogni. Perché li tenete chiusi nel cassetto? Nasconderli non vi aiuterà di certo a realizzarli.
Capricorno:
Perché l’opinione degli altri è così importante per voi? Perchè la temete così tanto? Non credete che ciò che conta effettivamente sia ciò che vuoi pensate di voi stessi?
Acquario:
Le cose miglioreranno prima o poi. Nel frattempo resistete e leggete un bel libro seduti su una panchina del parco della vostra città.
Pesci:
I ricordi busseranno alle porte del cuore. Alcuni faranno male, altri invece riscalderanno l’anima. Non temeteli ma abbracciateli tutti.
Suggestione e magia delle parole, intensità della trama e bellezza della narrazione sono soltanto alcune delle caratteristiche più lampanti di “L’ombra del vento” dello scrittore e sceneggiatore spagnolo Carlos Ruiz Zafón, morto nel 2020. Parte di una tetralogia che inizia con “L’ombra del vento” (2002), per seguire poi con “Il gioco dell’angelo” (2008), quindi con “Il prigioniero del cielo” (2011) ed infine con “Il labirinto degli spiriti”(2016), narra le vicende di Daniel, il protagonista, che si svolgono in una Barcellona bellissima, misteriosa e disperata.
Carlos Ruiz Zafón
Una lettura iniziata per caso ma che poi mi ha letteralmente catturata, il romanzo di Zafón narra una storia della quale non si potrà più fare a meno. Iniziata come scoperta e ricerca di un libro e del suo autore misterioso, la vicenda si sviluppa e si snoda in una Spagna dominata dalla violenza e dalla paura ma allo stesso tempo tempio di un amore disperato e senza fine.
Siamo nella Barcellona di un lontano 1945 quando il piccolo Daniel, orfano di madre, viene accompagnato dal padre in quel luogo ricco di suggestione che è il “Cimitero dei libri dimenticati”. Questo luogo accoglie e preserva dall’oblio libri altrimenti destinati alla dimenticanza eterna.
Proprio qui Daniel sceglierà il libro di Julian Carax, intitolato “L’ombra del vento”, restandone incantato per la trama e la misteriosità della storia. La scoperta di questo libro porterà con sé una serie di conseguenze terribili ed inquietanti, come morti, sparizioni e violenze ma anche amori assurdi e bellissimi, capaci di superare il tempo e lo spazio.
Pubblicato in Spagna nel 2001, L’ombra del vento è ormai un vero e proprio best seller assolutamente da leggere e vivere nella ricchezza della sua narrazione. Ne auguro la lettura a tutti. Maria Domenica Depalo
“Pensi sempre e solo a te! Non t’importa degli altri.” Quante volte ci è capitato di ascoltare o addirittura di pronunciare tali parole con foga e convinzione.
Siamo soliti infatti attribuire al termine “egoismo” un’accezione ed un significato profondamente negativi. Ma siamo proprio sicuri che sia corretto al cento per cento?
Nessuno mette in dubbio il fatto che la persona egoista sia colei che ignora chi la circonda concentrandosi solo su sé stessa e sulle proprie esigenze, disinteressandosi quindi totalmente di quelle degli altri.
Ma siamo certi che sia sempre così sbagliato pensare alle proprie necessità? Non sarebbe più corretto parlare dell’esistenza anche di una forma di egoismo corrispondente in realtà ad una presa di coscienza e consapevolezza della propria persona ed individualità, nonché del proprio valore?
“Senza egoismo l’autostima non c’è. È ovvio che può diventare problematico quando diventa la caratteristica principale di una personalità ma allo stesso tempo anche l’eccesso di altruismo può diventare dannoso e negativo”. (cit. di Matteo Merigo, psicologo e psicoterapeuta da fanpage.it)
Essere troppo altruisti e disponibile può in effetti portare a risvolti negativi, non soltanto per quanto riguarda le proprie relazioni ma anche e soprattutto per quanto concerne la propria persona intesa come individuo. Attenzione perché parliamo di individuo e non di individualismo.
L’autoreferenzialità del resto viene disgiunta dall’altruismo ma allo stesso tempo non può non essere legata alla ricerca e al raggiungimento del proprio IO e del proprio equilibrio interiore.
Dare spazio a se stessi è assolutamente fondamentale oltre che necessario. Si tratta infatti di una forma di egoismo che in realtà è ricerca di sé e di ciò che ci determina e che va salvaguardato.
Essere in grado di dire di no e di dare spazio ai propri progetti è un diritto imprescindibile del quale nessuno può fare a meno e di cui non si può essere privati perché ci permette di raggiungere un benessere personale ed individuale che può portarci anche ad aprirci agli altri e di mostrarci ma soprattutto essere altruisti.
Paradossalmente l’egoismo, inteso come attenzione e cura di sé, può essere quindi concepito come precondizione di quella forma alta e preziosa di attenzione per l’altro che è l’altruismo.
Tempo fa mi sono imbattuta in queste parole che, a mio parere, sono adattabilissime e perfette per i nostri ragazzi che pian piano stanno tornando a scuola e alla realtà dello studio proprio in questi giorni. Ragazzi, ma anche genitori, fate tesoro di questi versi: essi esprimono appieno il senso e la finalità primaria dell’apprendimento. Buona scuola e buono studio!
fonte: pixabay.com
Studiate.
Studiate.
Per amore del sapere, mai per i voti. Perché sapere aiuta a essere. E sapere tanto aiuta a essere tanto. Studiate! Perché la cultura rende liberi e niente vale più della libertà. Studiate! Perché siamo le parole che conosciamo, perché il pensiero crea la realtà. Studiate! Perché non conoscerete mai la noia se amerete un libro, un paesaggio, un quadro o la settimana enigmistica. Studiate! Perché studiando capirete le vostre qualità, le vostre inclinazioni, i vostri punti deboli. Studiate la storia, perché il passato illumina il presente. Studiate la geografia perché ogni luogo è anche un fiume, una montagna, un vento. Studiate la matematica perché nella vita spesso i conti non tornano e bisogna trovare soluzioni alternative. Studiate le lingue straniere, perché i viaggi sono le lezioni di vita più belle. Studiate la biologia perché capire come fa a battere il cuore o perché il battito accelera se vi innamorate è meraviglioso. Studiate la filosofia perché imparerete a ragionare e a guardare il mondo dalle prospettive più originali. Studiate la letteratura perché vivrete molte vite e vedrete posti incredibili da casa. Studiate la grammatica perché la differenza tra un accento e un apostrofo non è mai un dettaglio. Studiate la musica, l’arte e la poesia! Perché la bellezza è emozione e terapia. Studiate la fisica e la chimica perché nell’atomo e nelle molecole si celano energie potentissime. Studiate! Perché quando smetti di imparare smetti di vivere. Studiate ciò che vi piace ma anche ciò che ora vi sembra inutile. Perché un giorno, quando meno ve lo aspettate, ne capirete il senso. Studiate! Senza pretendere troppo da voi stessi e senza rinunciare mai allo svago, allo sport e alle emozioni. Perché lo studio viene sempre dopo il vostro benessere! Studiate! Senza temere di dimenticare qualcosa. Perché i buchi di memoria servono a fare spazio. Perché la scuola serve a trasformare specchi in finestre, non a giudicarvi.
Francesco De Sanctis (fonte della poesia facebook.com)
siamo finalmente giunti al mese di agosto. Relax, mare, campagna, passeggiate ed uscite con gli amici sono all’ordine del giorno. Non rinunciate per nessun motivo a ciò che vi sta stare bene e che vi dà la possibilità di ricaricare le vostre pile, soprattutto ora.
Detto questo iniziamo.
Buona lettura!
Ariete:
Godetevi queste giornate magari in compagnia di un bel libro. Io consiglierei l’ultimo libro di Federica Bosco, ironico e profondo allo stesso tempo.
Toro:
Questi giorni afosi ben si prestano alla scoperta di nuove passioni come il cruciverba. All’inizio vi sembreranno ostici ma poi non ne potrete più fare a meno.
Gemelli:
Noto che vi piace il beach – volley. Vi consiglierei di continuare a praticare questo sport visto che vi dà anche la possibilità di godere del sole oltre che della compagnia dei vostri amici.
Cancro:
Chi l’ha detto che in estate non si possa andare al cinema? Con le dovute precauzioni, si può fare tutto. Quindi vi libera ai film.
Leone:
Fa caldo, si suda ed è così bello non fare nulla ma, amici, ad una certa ora si deve pur tornare dalla spiaggia.
Vergine:
Dopo ricerche spasmodiche, finalmente avete trovato la location più giusta per rilassarvi e ritrovarvi: il terrazzo di casa. Massimo rendimento al minimo sforzo.
Bilancia:
Pensate davvero che la vita sia solo una vacanza? Spero di no. Nel frattempo godetevi il sole.
Scorpione:
Siete abituati al sole quindi non lamentatevi: la sfera non ha nulla da dire o dichiarare.
Sagittario:
So che con quella freccia credete di essere cupido ma non lo siete. Quindi attenzione agli amori estivi.
Capricorno:
Vi meritate qualche giorno di ferie e tranquillità dopo un anno di lavoro intenso ed importanti impegni familiari.
Acquario:
Lasciate perdere tutto e tutti. Dedicatevi solo a voi stessi.
Siamo in vacanza! Ci rivediamo a settembre con le nostre rubriche e qualche novità! Nel frattempo rilassatevi e dedicatevi a chi amate e a ciò che più vi piace, come leggere e rileggere gli articoli del blog. Personalmente mi dedicherò alla lettura dei miei amati libri e ai sogni.
Welcome back little philosophers to our monthly space. Today we will start with two words that will guide our lesson: are you ready to start? The terms in question will be Philia and Neikos. The first word corresponds to Friendship while the second to Enmity. Empedocle used them in his scientific and philosophical researches. Lived in the 5th century BC he was a philosopher, a doctor and a poet but above all he was an extremely curious man. Consider him a detective. Actually every philosopher should be considered this way.
According to Empedocle, Philia and Neikos are the reasons of the union or the disjunction of the four roots of our world, namely air, earth, water and fire. Even birth and death would be closely linked to those two causes.
But let us try to understand better. What happens when you argue? Everyone tries to prevail over the other. So, this is what happens to our two principles: when Philia prevails, the roots of our world come together creating the reality in which we live while when Neikos prevails the roots move away and the creative process ends.
However, just as we fight, we are looking for a balance, an agreement that is good for all parties so friendship and enmity also seek a balance that satisfies both of them. Because if one succumbs the other succumbs too, because they are closely linked to each other.
Bentornati piccoli filosofi allo spazio mensile dedicato a voi. Oggi partiremo da due parole che fungeranno da guida proprio per la nostra lezione: siete pronti?
I termini in questione saranno Philia e Neikos. La prima parola corrisponde ad Amicizia mentre la seconda ad Inimicizia. Ad averle usate nelle proprie indagini scientifiche fu Empedocle. Vissuto nel V secolo a. C. egli fu filosofo, medico e poeta ma soprattutto fu un uomo estremamente curioso. Consideratelo un detective. Anzi, in realtà tutti i filosofi andrebbero considerati tali.
Secondo Empedocle, Philia e Neikos sarebbero i principi alla base dell’unione o della disgiunzione delle quattro radici o archai del nostro mondo, cioè aria, terra, acqua e fuoco. Persino la nascita e la morte sarebbero strettamente legate a quelle due cause.
Ma cerchiamo di comprendere meglio questo aspetto. Cosa succede quando si litiga? Si tende a far prevalere le proprie ragioni prevaricando sull’altro. Ecco, questo è quello che succede ai nostri due principi: quando prevale Philia, le radici del nostro mondo si uniscono creando la realtà nella quale viviamo mentre invece quando prevale Neikos le radici si allontanano ed il processo creativo ha fine.
Tuttavia, esattamente come quando si litiga, si cerca un punto di equilibrio, un accordo che vada bene per tutte le parti così anche Amicizia ed Inimicizia cercano un equilibrio che le soddisfi entrambe. Perché se soccombe una soccombe l’altra, essendo strettamente legate l’una all’altra.
“Astonished fixes himself and without being able to detach his eyes it remains as unethy as a marble-carved statue of Paro. Lying on the ground, he contemplates those two stars that are his eyes, bacchus-worthy hair, worthy even of Apollo, and smooth cheeks, ivory neck, beauty of the mouth, the soft pink on the white niveo, and all he admires is what makes him wonderful” (from vv. 418- 424, Metamorfosi di Ovidio)
Taken from the Metamorphosis, these extraordinary verses tell about the hunter Narcissus who, after rejecting the love of the nymph Eco, was condemned to love himself to the death. Aware of his beauty, in love with himself, he isn’t able to have the object of his love and condemns himself to desperation even in the underworld.
Why are we talking about him? We are talking about him because he represents the model of a dangerous type of person you have to avoid. Those who love themselves in a correct way are able to love the people around, respecting them in their individuality, feelings and characteristic beauty: therefore they are able to build healthy relationships based on respect for the others. But there are also those who love themselves in a way that is not only selfish or self-referential but can become extremely harmful: they are the narcissists.
In this person there aren’t those feelings of empathy and affinity that allow us to understand what the people feel. The narcissist in particular seems careless of those around him who indeed become mere instrument of the worship of his own person and his prerogatives.
But what could be the roots of this way of being? Surely at the base there is that feeling of insecurity and inner fragility as a result of which one is constantly looking for confirmation from outside. However, when the other becomes only an object thanks to which he can confirm only one’s individuality, then the prospects change.
The narcissist believes that he is a “unique” and incredible individual for beauty, talents or ability so much that he claims to be admired by others. In fact, he is convinced that he has such a value as to justify his centrality and importance in his circle of knowledge that thus become the way in which to allow his self-referentiality to be expressed.
Everyone and everything exist only because it must help his self-expression, without remorse toward feelings or expectations of the others. He doesn’t feel empathy: however, he is able to fake it by creating relationships of addiction of which he is director.
It is not easy to deal with an individual of this kind who is also prey to jealousies and envies, and it is not even easy, once one has become aware of one’s own way of being, to get out of this status.
“Narcissism has a share of charm from which it is difficult to get rid of it and therefore the first advice that can be given to those who suffer from it is to acknowledge that it is not a healthy self-love but a pathological distortion of relational reality. The narcissist establishes logorous relationships of addiction and often of hatred/love with others (and basically with the false image he wants to give of himself…) and can never show himself as he really is, with the fragile sides that everyone has. If you realize that you have unlimited success fantasies, if you often feel if not always the best, if you request admiration to the point of manipulating others to get it but can not identify with them, you probably already suffer from it. Getting help as soon as possible is a sign of intelligence as well as true self-love.” (taken from https://www.riza.it/psicologia/tu/4021/nella-gabbia-del-narcisismo.html)
Benvenuti bambini allo spazio dedicato a voi e ai vostri quesiti, pensieri, idee e riflessioni filosofiche. Da oggi, miei piccoli filosofi, ricominciamo un percorso interrotto qualche tempo fa e lo facciamo con un argomento che riguarda tutti noi da vicino: l’amicizia. Da bravi pensatori non ci accontentiamo dell’ovvio ma, da detective quali siamo, indaghiamo cercando di scoprire le ragioni e le cause di qualsiasi fenomeno, da quello più banale a quello più complesso: d’altronde filosofia vuol dire proprio amore per il sapere e la conoscenza. Ecco perché ci occuperemo di questo argomento. Siete pronti a rispondere ad alcune domande ma soprattutto a rifletterci su?
Che valore date ai vostri amici e voi che tipo di amici siete?
Moltissimi filosofi hanno già affrontato questo tema in passato. Uno di questi fu lo stagirita Aristotele (384 a.C. – 322 a.C) che ne parlò nell’operaEtica Nicomachea. Conosceremo meglio questo studioso in futuro quando parleremo di logica e di scienza. Per adesso sappiate che fu un appassionato di…. ogni cosa (era infatti un polimata) e quindi anche di amicizia.
Fu proprio Aristotele a pronunciare un pensiero sul quale potremo indugiare un po’. Che ne dite? Egli afferma che Ci sono tre tipi di amicizia: amicizia basata sul piacere; amicizia basata sull’interesse; amicizia basata sulla bontà (cit. Arist). Quindi secondo lo stagirita, si può essere amici solo per gioco (quindi temporaneamente) oppure per interesse (se si vuole qualcosa dall’altra persona).
Tuttavia non sono proprio la fiducia, il rispetto e l’affetto le basi di una solida e vera amicizia, cioè di un’amicizia basata sulla bontà? Quindi vi chiedo: si diventa amici solo per divertirsi, per avere qualcosa in cambio oppure per affetto? E voi che amici siete?
Se vi va, rispondete alle mie domande e fatemi sapere cosa ne pensate.