Ricordando Gianni Rodari

Ricordando Gianni Rodari

Sono passati ben quarant’anni da quando ci ha lasciati.  Poeta, giornalista, letterato del genere fantastico, paroliere dei bambini e portavoce della loro immaginazione, vincitore del Premio Hans Christian Andersen nel 1970, Gianni Rodari fu un autore originale e sui generis che seppe trarre ispirazione dai sogni e dalla fantasia dei piccoli lettori. 

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fonte: pixabay.com

Il suo lavoro di pedagogista gli consentì di pubblicare molti libri tra cui “Grammatica della fantasia: introduzione all’arte di inventare storie” destinato a insegnanti ed educatori. Tuttavia i suoi lavori più noti sono i racconti e libri destinati ai bambini, tra i quali ricordiamo “Filastrocche in cielo e in terra”, “Favole al telefono” ed “Il gioco dei quattro cantoni”.

Concludiamo questo breve omaggio con una sua poesia tenera ma significativa, ma attuale pur essendo stata scritta più di quarant’anni fa. Buona lettura.

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È mio, quando lo guardo

È del vecchio, del bambino, del re, dell’ortolano, del poeta, dello spazzino.

Non c’è povero tanto povero che non ne sia il padrone. Il coniglio spaurito ne ha quanto il leone.

Il cielo è di tutti gli occhi, ed ogni occhio, se vuole, si prende la luna intera, le stelle comete, il sole.

Ogni occhio si prende ogni cosa e non manca mai niente: chi guarda il cielo per ultimo non lo trova meno splendente.

Spiegatemi voi dunque, in prosa od in versetti, perché il cielo è uno solo e la terra è tutta a pezzetti.

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Maria Domenica Depalo