Chi si accontenta gode?
Circondati e letteralmente immersi in una realtà ricca di stimoli sempre nuovi, inebriati dall’idea di avere più di quello che ci serve, spesso e volentieri ci sentiamo però insoddisfatti.
Spesso ripetiamo come un mantra “l’erba del vicino è sempre più verde” dimenticando quasi di guardare con maggiore attenzione in direzione del nostro giardino che ai nostri occhi appare però sempre troppo spoglio. Chissà perché ne ignoriamo le potenzialità e bellezza.
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Cosa ci colpisce dell’altro? Cosa ci attrae: il partner, l’auto, il lavoro o forse la sua stessa vita?
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Cosa ci impedisce di apprezzare appieno ciò che noi siamo, con le nostre peculiarità e caratteristiche portandoci a concentrarci invece solo su ciò che manca? A quali conseguenze porta questo nostro atteggiamento?
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Le risposte possibili sono molteplici. Noi ne osserveremo qualcuna. Potremmo:
1. Restare inerti e continuare ad osservare l’altro passivamente (cosa che può portare allo sviluppo di sentimenti ambivalenti di invidia e/o di ammirazione);
2. Colmare le proprie mancanze o almeno provarci;
3. Accontentarsi di quello che si è e di quello che si possiede.
Voi quale strada siete soliti percorrere? Vi accontentate oppure, “stimolati” da chi vi circonda, cercate di cambiare il vostro modo di vivere e di essere?
E se tutti semplicemente ci amassimo per quel che siamo e accettassimo ciò che abbiamo nella consapevolezza di poter migliorare?

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Maria Domenica Depalo