Parole su carta: “Va’ dove ti porta il cuore” di Susanna Tamaro
Forse il romanzo più noto dell’autrice e scrittrice triestina Susanna Tamaro, “Va’ dove ti porta il cuore” è sicuramente uno dei libri che ho amato di più nella vita. L’ho infatti letto e riletto così tante volte da non ricordare neppure quante ma venendo sempre travolta da un turbine di emozioni fortissime, come se fosse la prima volta.
L’anziana protagonista Olga, tornata a casa dopo un ricovero in ospedale, decide di scrivere una lettera alla nipote Marta ora in America. Il loro rapporto inizialmente ricco di complicità e di affetto, è andato deteriorandosi nel tempo tanto da indurre la ragazza a trasferirsi lontano. La nonna della ragazza, consapevole delle proprie precarie condizioni di salute, ben lungi però dal voler interrompere il soggiorno di Marta negli Stati Uniti, prima che sia troppo tardi vuole parlarle delle sue origini rivelandole alcuni segreti che potrebbero spiegare il perché delle sue inquietudini.
Lo scorrere delle pagine pone l’accento sui momenti più difficili ma anche più intensi della loro vita, dei rapporti con la famiglia ma anche sulla forte conflittualità tra la narratrice e la figlia, Ilaria. Donna problematica, fragile e piena di risentimento nei confronti dei suoi genitori che considera la ragione dei suoi fallimenti, quest’ultima è il riflesso del passato, degli errori ma anche delle speranze disattese dell’autrice di questo diario. La madre di Marta può essere vista in particolare come simbolo di un disfattismo fragile ed intrinseco le cui radici sono profonde ma che non lo giustificano.

Tuttavia la nostra attenzione non può divergere da una narrazione piena di verità e di dolore ed il cui riscatto sembra essere rappresentato proprio da quella ragazza temporaneamente lontana da casa ma che è ancora sicuramente legata fortemente ad essa.
Maria Domenica Depalo
P.S. Mentre Olga rievoca il suo rapporto con la piccola Marta, riporta alla memoria un libro letto assieme e che presto sarà un altro dei protagonisti di questa rubrica: Il piccolo principe. Voi lo avete già letto?