“I bambini di oggi sono sottoposti a troppi stimoli che la loro psiche infantile non è in grado di elaborare. Stimoli scolastici, stimoli televisivi, processi accelerati di adultismo, mille attività in cui sono impegnati, eserciti di baby-sitter a cui sono affidati, in un deserto di comunicazione dove passano solo ordini, insofferenza, poco ascolto, scarsissima attenzione a quel che nella loro interiorità vanno elaborando. Quando gli stimoli sono eccessivi rispetto alla capacità di elaborarli, al bambino restano solo due possibilità: andare in angoscia o appiattire la propria psiche in modo che gli stimoli non abbiano più alcuna risonanza“.
UMBERTO GALIMBERTI, I miti del nostro tempo
Compiti, calcetto, danza, musica e chi più ne ha, più ne metta. I nostri bambini, a quanto pare, sono pieni di impegni interessanti, creativi e stimolanti sia da un punto di vista fisico che intellettuale.
Tuttavia quanto pesano tutti questi stimoli sul sereno processo di crescita del bambino? Quanto può sentirsi fagocitato da tutta questa mole di impegni nostro figlio o nostra figlia? Quali “brutti scherzi” può giocare l’ansia da prestazione inevitabilmente connessa alla pulsione di primeggiare?

D’altronde spesso si tratta di una pulsione che trae origine da reconditi ed inespressi desideri proprio di quei genitori che come se fossero “in ritardo” tentano di realizzare se stessi attraverso i propri figli e di seguire passioni che sono state loro precluse quando erano fanciulli.
Parliamo di primeggiare e non di divertirsi. Il punto è che sottoporre i bambini a degli stimoli è un’ottima cosa ma tormentarli costringendoli a raggiungere standard e risultati tali da permetter loro di distinguersi ma senza avere il gusto di dedicarsi a qualcosa perché semplicemente piace può essere deleterio.

Cosa accade alla loro interiorità? Che fine fanno i loro sogni visto che viene dato spazio ai sogni o ai progetti di altri? Quanto può essere frustrante dedicarsi a qualcosa solo perché lo si deve fare? Non sarebbe meglio semplicemente divertirsi?
Anche perché è soprattutto attraverso il piacere ed il divertimento che è possibile crescere, evolvere e scoprire talenti che possono anche tornare utili nella vita.
Cosa ne pensate?
Maria Domenica Depalo