Parole su carta: recensione di “Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve”

Parole su carta: recensione di “Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve”


Nulla può fermare Allan Karlsson che sta per compiere cento anni. Nonostante infatti tutto sia praticamente pronto, egli non ha alcuna intenzione di festeggiare il suo compleanno nell’ospizio che lo ospita, anzi che lo tiene “imprigionato”.

Decide di andare via e così l’arzillo vecchietto dopo aver scavalcato la finestra della sua stanza, con decisione si incammina verso la stazione dei pullman, pur non avendo in realtà un’idea chiara della direzione del suo viaggio.

fonte:pixabay.com

Tuttavia appare subito chiaro che ciò che conta per Allan è riconquistare l’agognata libertà e nel farlo è disposto a tutto, ma proprio a tutto. D’altronde il nostro Allan non è un uomo qualunque ma ha inciso in modo determinante sulla storia del mondo, senza saperlo però.

Alla stazione dei pulman, il nostro simpaticissimo protagonista incontra uno strano giovane che gli chiede di prestare attenzione al suo ingombrante bagaglio mentre si allontana un attimo per recarsi in bagno.

Non volendo però perdere l’autobus soprattutto per evitare di essere riportato nella casa di riposo, Allan si imbarca portando con sé proprio la valigia del ragazzo che in realtà è un pericoloso criminale pronto a tutto pur di riconquistare il suo bottino.

Il libro di Jonas Jonasson è l’occasione giusta per riflettere su un episodio che si lega perfettamente alla trama del romanzo ed accaduto l’estate appena trascorsa. Ne ha parlato il giornalista ed autore Michele Serra in un articolo su “La Repubblica”. Nel suo “È sempre l’ora della libertà“, infatti Serra fa riferimento proprio al libro di Jonasson mentre parla della storia di un novantaduenne fuggito dall’ospizio nel quale evidentemente non voleva trascorrere gli ultimi anni della sua vita, per tornare “a casa”, la sua.

photo©MariaDomenicaDepalo

In ciascuno di noi c’è una voce interiore che, prima ancora che si possa ragionare sui perché della reclusione, grida “scappa! scappa!”. C’è un’epica della fuga che coinvolge e travolge, l’evaso, anche se è un criminale, esercita un istinto di libertà irresistibile. Universale. […] quel corpo contiene ancora energia, quella testa è ancora capace di valutare le stanze e distanze, quelle gambe e quelle braccia possono ancora violare una recinzione e dirigersi verso quel posto insostituibile che chiamiamo “casa“. (cit. tratta da È sempre l’ora della libertà di Michele Serra, la Repubblica, agosto 2023)

Tali parole non possono non far pensare alla storia di Allan e a quel suo motto di vita che è percepibile dalla prima fino all’ultima pagina del romanzo che consiglio vivamente.

Maria Domenica Depalo

P.S. cliccando sul link, avrete modo di poter vedere il trailer del film tratto da questo romanzo. Quindi buona lettura e buona visione.

Bookcrossing: come donare un libro

Bookcrossing: come donare un libro

Occhi che incrociano sguardi, occhi che si posano su lettere e parole, occhi che scoprono libri apparentemente “persi” su una panchina, negli interstizi di una parete o persino sul bancone di un bar. Apparentemente dimenticati per distrazione, in realtà essi occupano quegli spazi per un preciso atto di volontà del loro possessore.

Ma perché tali libri sono stati “abbandonati”?  La motivazione è semplice e nobile allo stesso tempo: farli ritrovare e quindi riscoprire da chiunque li incroci sulla propria strada. Perché possano essere letti e acquisire nuova linfa vitale donandone un po’ della propria originaria. Stiamo parlando del book-crossing che sembra diffondersi sempre più anche da noi. Finalmente, aggiungerei.

L’espressione book-crossing deriva dall’unione di due termini inglesi: book, libro e cross, incrociare. In effetti, una volta incrociata la copertina di un libro ed incuriositi dal suo titolo, superato l’“imbarazzo” iniziale di questo incontro lo si prende e se ne diventa depositari, scegliendo di tenerlo oppure di donarlo di nuovo, una volta terminata la lettura.

Spesso tali libri sono accompagnati da biglietti con i quali il precedente proprietario spiega le ragioni di questo dono e lo spirito di questo suo agire.

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