Tenero e delicato, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare si propone come un racconto intenso e senza tempo.
Scritto dallo scrittore cileno Luis Sepulveda, morto nel 2020 a causa delle complicanze legate al coronavirus, le sue parole raccontano del gatto Zorba che decide di mantenere una promessa e di occuparsi di una piccola gabbianella dandole nutrimento e protezione ma soprattutto aiutandola ad esprimersi come tale, ovvero attraverso il volo.

L’edizione da me scelta, della collana Gli Istrici della Salani è scritta in un linguaggio veloce ma anche delicato, incisivo e diretto. Le sue pagine, ricche di parole, vedono alternarsi le immagini dell’illustratrice Simona Mulazzani alle frasi ed ai pensieri di tutti i personaggi coinvolti.

Come non sorridere pensando al gatto “enciclopedico” Diderot, grazie alla cui curiosità e passione per il sapere vengono comprese molte cose della piccola Fortunata; oppure a Segretario intento a “togliere i miagolii di bocca” al Colonnello; al gatto di mare Sopravento; infine alla scimmietta dispettosa Mattia intenta a presiedere l’ingresso di un posto ricco di curiosità, Harry. Bazar del porto.
Tuttavia questa è principalmente la storia di un amore che travalica le differenze per superarle ed unirle evidenziandone affinità e unitarietà, a dispetto di una distanza tra due esseri che apparirebbe essere immediata.

Zorba è un gatto ed in quanto tale dovrebbe vedere in Fortunata del potenziale cibo, invece prende un impegno, promettendo alla morente Kengah che si sarebbe preso cura del suo uovo.
Affetto, amicizia, rispetto ed impegno sono soltanto alcuni dei temi che emergono da questo libro di cui consiglio fortemente la lettura ai bambini ma anche ai grandi che non potranno che restarne colpiti in modo positivo riflettendo sulla profondità dei suoi significati e messaggi.
Maria Domenica Depalo