Per non dimenticare

Per non dimenticare

In un contesto storico delicato quale quello che stiamo vivendo, in cui la paura e la diffidenza nei confronti del diverso e dello straniero sembrano voler bussare in maniera subdola ed inutile alle porte della nostra coscienza, emerge quanto sia importante ricordare.

Oggi ricorre la giornata della memoria dedicata alle vittime dell’odio e dell’antisemitismo. Ma qual è la situazione oggi?

Per metà della popolazione europea l’antisemitismo è un problema serio da combattere. Ma se da una parte emerge questa preoccupazione, la percezione stessa del problema è differente a seconda del paese e persino del genere.

A tal proposito proponiamo i dati di una ricerca condotta dalla commissione UE nel corso del mese di dicembre appena trascorso su un campione di 27000 europei e che mostrano quanto sia ancora concreto e reale il pericolo dell’antisemitismo e quanto sia necessario  continuare a raccontare soprattutto alle giovanissime generazioni l’orrore di cui gli uomini sono stati capaci. Per non dimenticare.

D’altronde il filosofo Paul Ricoeur, attraverso la parola ebraica Zakhor, affermava la necessità di ricordare e di combattere contro qualsiasi forma di oblio.

“Se non bisogna dimenticare, è anzitutto per resistere all’universale rovina che minaccia le tracce stesse lasciate dagli eventi: […] fra queste tracce, ci sono anche le ferite inflitte alle sue vittime dal corso violento della storia: se non bisogna dimenticare è quindi anche, e forse soprattutto, per continuare a onorare le vittime della violenza storica”.  ( tratto da pag. 82 da Paul Ricoeur, Ricordare, dimenticare, perdonare – L’enigma del passato, Introduzione di Remo Bodei, il Mulino Intersezioni 253., traduzione dall’originale francese di Nicoletta Salomon, Società editrice il Mulino, Bologna 2004)

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18 pensieri su “Per non dimenticare

  1. Purtroppo è vero, siamo in un’era che l’antisemitismo lo vive ancora quotidianamente. Difficile credere che nonostante il terribile passato che ci ha accompagnato e che tutt’oggi ha lasciato segni indelebili, l’antisemitismo sia ancora un problema così grande.

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  2. Sono d’accordo con te che sia necessario ricordare, proprio per non dimenticare e per non commettere nuovamente certi errori. È difficile, lo so, ma necessario.

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  3. Tutti dovrebbero ricordare e continuare a studiare o almeno conoscere la storia affinché atti simili non si ripetano. Purtroppo per noi, quella minima percentuale che non si preoccupa e non capisce che la situazione potrebbe degenerare anche ai nostri giorni…

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  4. E’ necessario conoscere per capire. Studiare, leggere, valutare. Oggi si pensa che riflettere sulla storia sia una perdita di tempo, che tanto non si ripeterà nente perchè si ignora cosa sia accaduto realmente e soprattutto quali siano stai le premesse per una tragedia del genere.L’olocausto è nato da una certa cultura esocietà, niente nasce per caso.

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  5. Purtroppo violenze di questo genere accadono anche ai nostri giorni, la perversione della mente umana non è finita. Basti pensare a quello che sta succedendo in Brasile con Bolsonaro e alla steriizzazione forzata dei nativi americani. Però sono anche fiduciosa che ci siano tante persone che operano per il cambiamento e la bellezza.

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  6. Sono tragedie che non si possono cancellare ne assolutamente dimenticare…… occorre sempre tenere in mente il tutto e raccontarlo ai ragazzi per far siche non accada più una cosa del genere……

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  7. La memoria è un meccanismo strano e contorto: se da un lato ci aiuta a fissare dei momenti, delle immagini e dei percorsi già vissuti, dall’altro li fa cristallizzare e fermare in un passato senza tempo. Se la memoria non è unita a compressione, empatia, capacità di analisi, saremo costretti a ripercorrere le stesse dolorosissime strade del passato, seppur con luoghi e morti diverse. Proprio come sta accadendo ora.

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