La recensione del mese: Dove nasce l’arcobaleno

La recensione del mese: Dove nasce l’arcobaleno

Dove nasce l’arcobaleno” di Andrea Caschetto per me è stata una sorpresa straordinaria di cui devo ringraziare Facebook. 

Il social network di Zuckerberg tempo fa infatti mi aveva suggerito la pagina di un ragazzo straordinario, pieno di vita ed entusiasmo, amante dei viaggi ma soprattutto dell’umanità nelle sue forme più deboli e fragili.

Copertina libro Photoby© MariaDomenicaDep

Copertina libro Photoby© MariaDomenicaDepalo

Parliamo di bambini in difficoltà, in situazioni socioeconomiche e familiari inaccettabili, di bambini usati e senza l’innocenza e la spensieratezza che dovrebbe appartenere a loro.

Andrea ha una sensibilità fuori dal comune ed un’empatia che gli permette di approcciarsi al prossimo in maniera personalissima e sensibile.

Nel 2005 egli inizia una serie di viaggi nei paesi più poveri del mondo che gli permetterà di conoscere la realtà spesso dura e crudele in cui vivono gli orfani. Parliamo soprattutto dei bambini del Sud-est asiatico, dell’India e del Brasile.

Le parole scorrono veloci e profonde e si concentrano sulla corruzione che sembra regnare in molte realtà locali e sulla gestione degli istituti ma anche sulla speranza rappresentata dall’arcobaleno. Attraverso i suoi colori, esso è il filo conduttore che caratterizza la narrazione ma è anche e soprattutto simbolo della forza di ricominciare che sgorga dalle lacrime dei bambini con cui Andrea gioca.

Cosa emerge dalla lettura del libro? Sicuramente il desiderio di Andrea di lasciare tracce di serenità e felicità nel cuore dei piccoli. D’altronde nel 2016, in occasione di una conferenza all’ONU, egli aveva proprio parlato di felicità ottenendo una standing ovation dalla sala. Perché la felicità è lo scopo che ognuno di noi deve raggiungere.

Ogni storia narrata vi entrerà dentro e vi accompagnerà per molto tempo. Personalmente spesso ricordo la storia dei due fratellini abbandonati nel cassonetto e ancora oggi, a distanza di mesi, mi domando cosa possa portare una madre ad un gesto così incomprensibile, riprovevole e terribile: forse la fame o forse l’egoismo.

Per questo motivo vi consiglio di  leggere “Dove nasce l’arcobaleno”: vi resterà dentro e tutti i proventi del libro saranno destinati alla Onlus “Ludoteca nella savana” in Kenya.

Maria Domenica Depalo

39 pensieri su “La recensione del mese: Dove nasce l’arcobaleno

    • È un libro che tratta temi duri con toni delicati. Tuttavia credo che la presenza di un adulto pronto a parlagli e a spiegare certe situazioni sia necessaria. Tieni conto che si parla anche di ogni genere di traffico che vede come vittime i bambini del terzo mondo.

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  1. Ho conosciuto Andrea due anni fa circa grazie a degli amici in comune che me ne hanno parlato benissimo. Degli amici dei tempi universitari e ancora prima, in Sicilia. Mi sono affascinata al suo personaggio, sono venuta a conoscenza della sua storia e di quello che aveva fatto. Ho letto libro e sono rimasta colpita moltissimo. Andrea è una persona meravigliosa che andrebbe presa ad esempio.

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  2. L’arcobaleno è il simbolo naturale della felicità e questo dolce ragazzo, attraverso i suoi viaggi e questo libro racconta come sia possibile trovarne il senso in questo mondo. Davvero molto molto bello. Spero seriamente di riuscire a leggerlo, con tutto il cuore

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  3. credo che sia una lettura che dovrebbe essere fatta da molti di noi, purtroppo viviamo nell’egoismo più assurdo, la gente pensa solo a se stessa e non ci rendiamo conto di quanta parte del mondo invece soffre e non ha niente, la cosa si fa ancora più grave quando si parla di bambini, gli viene tolto quello che è la base di tutto alla loro età

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  4. Ciao, ho letto anch’io questo lbro. Leggerloé stato un po’ come viaggiare con lui. La scrittura è eccellente e ti fa immedesimare nelle varie situazioni in cui si trova Andrea. Che dire: sono contentissima di aver letto questa storia e sono contentissima che il ricavato della vendita vada a finanziare i suoi progetti. La cosa più bella è che Andrea, nonostante tutte le vicissitudini di famiglia prima e di salute poi, si ritenga un ragazzo fortunato.

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