Parole su carta: La sindrome di Pinocchio

Se amate la suspense ed il mistero, allora questo eccellente thriller politico del 2003 fa proprio per voi.

Scritto in un linguaggio crudo ma efficace, il libro esordisce con un attentato su una nave da crociera, la Crescent Queen. Un’esplosione nucleare uccide centinaia di studenti e rigetta nel panico un’intera nazione, l’America. Questo episodio suscita sentimenti contrastanti nel popolo americano ancora spaventato dall’attentato alle Torri Gemelle.

Gli americani appaiono divisi tra un atteggiamento di tolleranza e uno di odio verso lo straniero. Uomini senza scrupoli cercheranno di approfittarne per il proprio tornaconto personale. A contribuire a questo status vi è anche la diffusione di una malattia nuova e terribile allo stesso tempo la cui eziologia è sconosciuta ma il cui evolversi ne mostra subito l’estrema pericolosità. Essa sembra riguardare indifferentemente gente di ogni ceto sociale e di qualsiasi età, anche bambini. Le persone malate sono colpite da una paralisi che porta lentamente ad una morte dolorosa e terribile. Il loro corpo subisce una terribile mutazione agli arti come accade a Lucignolo e Pinocchio nel paese dei Balocchi. Quando ad essere colpito è il presidente americano, ha inizio una vera e propria crisi nell’amministrazione. Goss, magnate dell’industria farmaceutica, forte del suo messaggio di odio, cercherà di approfittarne. Ad opporvisi sarà il Senatore Campbell. Non tutto però è così come appare, come cercheranno di dimostrare la giornalista Karen Embry e l’agente Kraig.

L’autore propone un ritratto acuto e profondo della società americana e la sua analisi precisa e puntuale induce il lettore a chiedersi fino a che punto la brama di potere possa spingere l’agire umano. Zeman descrive con acutezza la cupezza e le paure dei protagonisti ma anche il profondo desiderio di verità e giustizia. La sua ricerca e il suo raggiungimento saranno il filo conduttore di questa storia. Buona lettura.

https://freewordsmagazine.wordpress.com/2017/09/18/la-recensione-del-mese-la-sindrome-di-pinocchio/

Maria Domenica Depalo

38 pensieri su “Parole su carta: La sindrome di Pinocchio

  1. Lo stile di scrittura di Zeman appare molto scorrevole e piacevole da affrontare; la storia è ben congegnata ed interessante, nonostante il finale lasci un po’ di amaro in bocca a causa di alcune domande che restano senza risposta: chi è realmente Grimm? Che ruolo ha avuto all’interno dell’organizzazione di Goss? Chi ha trafugato il video di Michael? E chi lo ha dato a Justine?

    Un peccato che non si siano approfonditi ed analizzati meglio questi discorsi.

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  2. Scorrevole, ben articolato; equilibrato. Il meccanismo narrativo è sostenuto da rapidi passaggi che mirano a spostare i riflettori da un personaggio all’altro. Ognuno di questi personaggi vive una vita propria che è resa disponibile per l’uso e il consumo del lettore. Anche se la storia non è tra le più originali: Presidente buono e lo scienziato malvagio che mira a impossessarsi del mondo intero. Mi piace però per come è scritto.

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  3. Splendido thriller politico, con una buona introspezione psicologica dei personaggi.530 pag di libro che si rivelano avvincenti e veloci nel ritmo e tenuto conto che si tratta del primo romanzo di Zeman , non è poco.

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  4. Il genere è proprio quello che piace a me perché mi tiene sempre in continua su span per sapere cosa Sta per succedere
    Nonostante i toni più crudi Comunque è un libro che mi piace è che sicuramente acquisterò Grazie per il suggerimento

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