quesito numero 44

Per quanto cerchiamo di tenere tutto sotto controllo, il caos abita in ognuno di noi. Tutto ha infatti origine dal caos. Riusciamo quindi a cogliere la bellezza del disordine e la sua profonda logica?

We try to control everything but the chaos lives in us. Everything in us and around us derives from it. So, are we able to understand the beauty of the disorder and its deep logic?

Maria Domenica Depalo

quesito numero quarantatre

Anche oggi siamo ispirati da “il Dubbio” di L. De Crescenzo.

“Il saggio non ha certezze, ha solo ipotesi più o meno probabili”. Voi quali certezze avete e quali ipotesi?

Inspired again by “il Dubbio” written by L.De Crescenzo, today we speak about certainties and hypothesis.

“Who is wise has no certainties but hypothesis that could be more or less probable”. And you? What kind of certainties and hypothesis have you?

Maria Domenica Depalo

quesito numero quarantadue

Affidiamo il quesito odierno ad un passo tratto da “il Dubbio” di Luciano De Crescenzo:

  • Non è il Dubbio la molla di ogni curiosità? A proposito: la parola Dubbio, io la pronuncio con la D maiuscola, voi invece usate la minuscola.
  • E chi ve l’ha detto che uso la minuscola?
  • Lo capisco dal tono: voi dite “dubbio”, moscio moscio, senza nessun entusiasmo, non dite “Dubbio” così come lo dico io, forte e chiaro.

Quesito n. 42: Voi usate la maiuscola o la minuscola?

Our daily question is inspired by an interesting book written by Luciano De Crescenzo, “il Dubbio”:

  • The Doubt is the root of every kind of curiosity, isn’t it? I pronounce the word Doubt with a capital D. You instead use the small letter.
  • You are wrong. I don’t use the small letter.
  • I understand it by the tone: you pronounce “doubt” with no enthusiasm. You don’t say “Doubt” in a strong and clear way like me.

Question n. 42: Do you use the capital letter or the small one?

Maria Domenica Depalo

Quesito numero quarantuno

Dopo una settimana di pausa, amiche ed amici della filosofia, eccoci di nuovo con i nostri quesiti quotidiani perché – ricordiamolo –  nulla è certo e definitivo ma tutto è dubbio. Pertanto ricominciamo.

I quesiti in generale sono lo strumento ideale per compiere indagini sulla natura umana e per lottare contro la passiva accettazione di ciò che ci accade. Pronti?

Quesito n. 41: Quanto siamo dubbiosi?

Dear philosophers, after a week we’re back again in order to make our questions. Nothing is certain and definitive but everything is a doubt. It’s a good thing.

Questions are the ideal instruments we have to investigate the human nature and to fight against the passive acceptation of what happens to us. So, ready to start again?

Question n. 41: How doubtful are we?

Maria Domenica Depalo

Quesito numero quaranta

Concluderei questa settimana di quesiti con una domanda che potrebbe apparire banale.

Rispondete, se vi va, senza pensarci troppo e ne parleremo insieme.

La compagnia di voi stessi vi è sufficiente?

 

I would end this week of questions with another one that might seem banal.

Answer if you want and we’ll talk about it together.

Is your company enough for you?

Quesito numero trentanove

Se dovessi camminare in una valle oscura non temerei alcun male perché Tu sei con me. (da “Salmo di Davide)

E se questa valle oscura fosse solo il nostro Io? Saremmo in grado di attraversarla e di venire a contatto con il nostro Sé?

If I had to walk in a dark valley I would not fear any harm because You are with me. (from “David’s Psalm)
And if this dark valley was just our ego? Will we be able to cross it and come into contact with ourself?

 

 

Quesito numero trentotto

[…] un filosofo francese del nostro secolo, Jean – Paul Sartre, ha detto che <<siamo condannati a essere liberi>>. E per questa condanna non c’è amnistia…                                                            (da “Etica per un figlio”, di Fernando Savater, Laterza)

Ma siamo sempre liberi davvero? Cosa pensate dell’affermazione di Sartre?

[…] a French philosopher of our century, Jean-Paul Sartre, said that << we are condemned to be free >>. And because of this condemnation there is no amnesty … (from “Ethics for a Son,” by Fernando Savater, Laterza)
But are we always free? What do you think about Sartre’s sentence?

Quesito numero trentasette

Ed io, minimo essere,

ebbro del grande vuoto

costellato,

a somiglianza, a immagine

del mistero,

mi sentii parte pura

dell’abisso,

ruotai con le stelle,

il mio cuore si sparpagliò nel vento.

(da “La poesia” in “Memorial de isla negra (1984) di Pablo Neruda, Fabbri Editore)

Ci sono momenti in cui all’improvviso si acquisisce la consapevolezza di essere e sentirsi parte del tutto: a voi è capitato? Quando? Per quanto mi riguarda, ogni volta che sento il respiro del mare.

 

Y yo, mínimo ser, 
ebrio del gran vacío 
constelado, 
a semejanza, a imagen 
del misterio, 
me sentí parte pura 
del abismo, 
rodé con las estrellas, 
mi corazón se desató en el viento.
(from “Poetry” in “Memorial de isla negra (1984) by Pablo Neruda, Fabbri Editore)
There are times when suddenly you acquire the awareness of being and feeling part of it all: what happened to you? When? As far as I’m concerned, every time I feel the breath of the sea.

Quesito numero trentasei

La letteratura, la poetica e l’arte in genere sono depositari di verità e riflessioni che, talvolta sopite o nascoste da numerose lettere, attendono solo di essere portate alla luce. Questa settimana pertanto le domande trarranno linfa vitale da racconti, poesie e romanzi, insomma da tutto ciò che potrà stimolare i nostri pensieri e la fantasia.

Buona filosofia!

Ah! Le stelle?

Quelle. Le stelle.

E che cosa te ne fai di cinquecento milioni di stelle?

Cinquecentouno milioni seicento ventiduemila settecento trentuno.

E che cosa te ne fai queste stelle?

Che cosa me ne faccio?

(tratto da “Il piccolo principe”, di Antoine De Saint – Exupery, Cap. XIII, Fabbri Centauria)

Amiche ed amici, cosa facciamo delle stelle? Che valore diamo all’universo e alla natura in genere?

In literature, poetry, and art you can find truths and reflections that sometimes, covered or hidden by numerous letters, only wait to be enlighted. This week, therefore, the questions will come from stories, poems and novels, in short, from all that can stimulate our thoughts and fantasy.

Good philosophy!

Ah! The stars?

Those. The stars.

And what do you make of five hundred million stars?

[…]

And what do you do with these stars?

What do I do?

(from “The Little Prince” by Antoine De Saint – Exupery, Chapter XIII, Fabbri Centauria)

Dear friends, what do we do with the stars? What value do we give to the universe and nature in general?

Quesito numero trentacinque

“La vita è quella cosa che ci accade mentre siamo occupati a fare altri progetti”, dice Anthony De Mello in “Messaggio per un’aquila che si crede un pollo”. Siamo parte di quel cambiamento che riguarda ciò che ci circonda ma anche ciò che è in noi. Ne siamo del tutto consapevoli?

“Life is what happens while we are busy to do other projects”, says Anthony De Mello in “Message for an eagle that believes to be a chicken”. We are part of the changing that concerns what sourrounds us but also what is in us. Are we completely aware of it?