Bugie ed inganni

Bugie ed inganni

“Tutti i Cretesi sono bugiardi”affermava Epimenide il Cretese. Diceva la verità o mentiva? Difficile dirlo. La frase si presta infatti a molteplici interpretazioni. Se dovessimo dare credito al suo contenuto, dovremmo considerare Epimenide un bugiardo che ci sta raccontando una verità riguardante il suo popolo, cioè la tendenza a mentire.

Non ne usciamo più.

Il nostro intento,in questo articolo, tuttavia è un altro: cercare di occuparci della menzogna e di capire come smascherare i bugiardi. Come facciamo a comprendere se la persona che abbiamo di fronte a noi e ci sta parlando, sta mentendo oppure no? Di certo non possiamo ricorrere al poligrafo e neppure al naso come se fosse Pinocchio.

A venirci incontro però ci sono alcune strategie, che ci suggerisce la dottoressa Pamela Meyer, autrice di Liespotting, da anni impegnata nello studio del comportamento umano e del disvelamento degli inganni mediante l’osservazione del cambiamento delle espressioni facciali.

Ovviamente ogni persona rappresenta un mondo a parte e non è detto che i segnali che stiamo per esaminare siano una prova certa della presenza di un bugiardo. Cerchiamo tuttavia di evidenziare alcune delle caratteristiche dei possibili “Pinocchio”:

  • Nascondere le labbra o morderle, non guardare in faccia il proprio interlocutore oppure, al contrario, fissarlo in modo insistente, toccarsi ripetutamente i capelli sono solo alcune delle manifestazioni esteriori dello stato d’ansia di chi ricorre alla bugia. Persino il sorriso ci può dire molto. Quando si ride e si sorride di gusto e sinceramente, sorride tutto il volto. Quando si camuffa il proprio stato emotivo con un sorriso che invece nasconde la propria infelicità e/o tristezza, solo la bocca sorride mentre la parte superiore del volto sembra rigida ed in tensione.

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Che paura! Le dieci fobie più strane.

Che paura! Le dieci fobie più strane.

La paura fa parte di noi. Provare tale emozione può salvarci da situazioni pericolose ed inquietanti. Tuttavia un’esagerazione esasperata delle paure può sfociare in vere e proprie fobie.

Vivere sopraffatti dal carico emotivo determinato da timori spesso irrazionali ed illogici può incidere sulla qualità della vita peggiorandola notevolmente. Allora cosa si può fare?

Prima di tutto bisogna identificare bene la tipologia di fobia. Solo conoscendo il proprio “nemico” sarà possibile trovare gli strumenti più giusti per sconfiggerlo. Una volta identificato l’avversario, è possibile ricorrere all’intervento di uno specialista che potrà trovare la soluzione più idonea alla risoluzione del problema.

Molte fobie infatti hanno radici profonde riconducibili al passato o ad eventi traumatici di cui spesso non si è del tutto consapevoli.

Partendo dal presupposto che le fobie siano “solo” centinaia su centinaia, noi ne osserveremo però appena dieci, sufficienti per comprendere il loro effetto, anche devastante, sulla vita dell’individuo soprattutto da un punto di vista relazionale.

  1. Hipopotomonstrosesquipedaliofobia: derivante dalle parole hipopotos (enorme), monstrum (mostro), sesquipedalis (lunghissimo) e phobia (paura), nota anche come sesquipedaliofobia, essa rappresenta la paura per le parole lunghe;
  2. Automatonofobia: di origine greca (deriva da automaton, automatico ed immediato), tale termine indica la paura per tutto ciò che appare umano ma non lo è, come le bambole ed i monumenti ad esempi;
  3. Afefobia: le origini di questo termine ci permettono di comprendere immediatamente di cosa parliamo. Afefobia deriva dal verbo greco apto che significa toccare e ovviamente da fobia, paura: si tratta quindi della paura del contatto fisico;
  4. Cromatofobia: chi è afflitto da questa fobia teme i colori;
  5. Allodoxafobia: questa parola è composta dall’aggettivo greco allos (altrui) e dal sostantivo doxa (opinione). Parliamo quindi del timore delle opinioni altrui;
  6. Numerofobia: decisamente interessante, in base all’etimologia del termine, possiamo affermare che è la fobia per i numeri e per ciò che è astratto;
  7. Clinofobia: tale termine, ottenuto dal verbo greco klino (inclinarsi) e fobia (paura) essa rappresenta l’irrazionale paura di addormentarsi connessa probabilmente all’atavico legame tra ipnos e thanatos, cioè tra sonno e morte;
  8. Ergofobia: è una fobia purtroppo molto diffusa, soprattutto in questo momento storico. Si tratta della paura di lavorare, come suggerisce l’etimologia del termine (ergon, lavoro);
  9. Singenesofobia: in questo caso parliamo di una fobia in molti casi decisamente comprensibile e giustificabile. Come si evince dall’etimologia del termine (sin= con, genesis= origine, fobia= paura) trattasi della paura dei parenti;
  10. Eleuterofobia: derivante dal termine greco eleutheria (libertà), tale lemma designa un timore irrazionale verso qualcosa dal quale la nostra stessa esistenza non può prescindere: la libertà.

E voi, quali paure irrazionali provate?

Link:

https://www.corriere.it/salute/cards/18-fobie-piu-assurde-cui-soffre-gente/cromatofobia_principale.shtml 

Maria Domenica Depalo