Parole su carta: La casa delle voci di Donato Carrisi

Come già anticipato tempo fa, la mia attenzione e passione per i libri mi ha portato a leggere dopo “La casa senza ricordi” un altro romanzo di Donato Carrisi: “La casa delle voci”.

Ancora una volta ho trovato una storia avvincente ed appassionante, caratterizzata da un susseguirsi di eventi inquietanti, cupi e sicuramente dolorosi per i protagonisti rappresentati.

photo©MariaDomenicaDepalo

Suspence e colpi di scena si alternano costantemente nel romanzo, contribuendo a determinarne le caratteristiche principali.

Il romanzo vede come protagonista lo psicologo infantile, Pietro Gerber che, dopo la morte del padre, il signor B., decide di seguirne le orme. Non sarà però semplice dal momento che proprio suo padre, poco prima di morire, gli farà un’importante rivelazione che andrà a sconvolgergli la vita.

Come suo padre, Pietro è conosciuto ed apprezzato nella sua città, la bellissima Firenze, che farà da sfondo alla storia narrata, come l’addormentatore di bambini.

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D’altronde proprio come il signor B., Pietro applica l’ipnosi ai suoi piccoli pazienti tormentati dai loro demoni interiori.

Mentre è impegnato con il caso di Emilian, probabile vittima di abusi e violenze da parte dei suoi genitori, viene contattato dalla dottoressa Walker che gli chiede di seguire una sua paziente, Hanna Hall, persuasa di aver ucciso il suo fratellino Ado quando era piccola. Se pur scettico, alla fine Gerber decide di prendere in carico la paziente decidendo di concentrarsi solo sulla bambina che ancora abita in lei e che custodisce tutti i segreti da svelare a partire dai suoi diversi nomi e dalle regole concepite per proteggerla dagli “estranei”.

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La presenza della donna andrà a sconvolgere la vita dell’addormentatore di bambini ponendolo dinanzi a nuove verità, alcune delle quali inaspettate , inquietanti e dolorose.

“Chiamandoci a vicenda da una parte all’altra, quei suoni diventano familiari. Impariamo a fidarci di quei nomi. E a essere diversi, pur rimanendo uguali. Ecco perché ogni nuova casa diventa per me la casa delle voci”(cit. da “La casa delle voci”) .

Maria Domenica Depalo


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7 pensieri su “Parole su carta: La casa delle voci di Donato Carrisi

  1. Per una ragione a me ignota faccio molta fatica a leggere romanzi ambientati in Italia ed ancor più con protagonisti italiani, ma è anche vero che quando una storia è scritta bene conquista… e questo è il caso!

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  2. Già il titolo mette tanta curiosità devo ammettere che è un romanzo che sembra davvero molto bello da leggere e che cattura il lettore fin da subito, con il susseguirsi di vicende sempre diverse

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