La bellezza dei numeri: il corso delle nuvole

La bellezza dei numeri: il corso delle nuvole

Cari amici di Sofia grandi ma soprattutto piccini,

vi piacciono i numeri? Che rapporto avete con i calcoli, i problemi, i teoremi e le formule? Insomma, amate la matematica?

Io personalmente, pur essendo laureata in filosofia, adoro questa disciplina. Districarmi tra numeri, lettere, monomi e polinomi ricercando le possibili soluzioni o persino chiavi di lettura logica delle espressioni mi ha sempre appassionato.

Credo che tutto sia numero. Nella sua astrattezza e ineffabilità, esso è sicuramente lo strumento più adeguato per descrivere noi stessi e la realtà che ci circonda.

D’altro canto lo stesso fisico, astronomo e scienziato Galileo Galilei ha sottolineato come la natura sia scritta con il linguaggio dei numeri:

“La filosofia naturale è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi agli occhi, io dico l’universo, ma non si può intendere se prima non s’impara a intender la lingua e conoscer i caratteri nei quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro labirinto.” Il Saggiatore, Galileo Galilei (1564-1642), fisico, astronomo, scrittore. (citazione tratta da https://www.matematicamente.it/approfondimenti/problem-solving/sp-2866/ )

Ora pensate un attimo alle nuvole, alla loro forma mutevole ma soprattutto al loro movimento. Vi siete mai chiesti se sia possibile prevederne il moto per conoscerne con certezza la direzione e destinazione?

La domanda appena posta ha attanagliato ricercatori, matematici e scienziati per moltissimo tempo per trovare finalmente risposta grazie ad un giovane matematico italiano, Alessio Figalli, che è riuscito a risolvere questo problema elaborando l’equazione del moto delle nubi (o del trasporto ottimale) ed ottenendo per questo la medaglia Fields, in pratica il “Nobel” della matematica.

Figalli ha paragonato ogni singola particella di vapore acqueo costituente una nuvola ad una bolla di sapone ideale, sottoposta a forze esterne ed interne. Studiandone l’azione, le caratteristiche e  l’intensità egli è giunto ad un modello matematico, in realtà già intuito una settantina di anni fa dal teorico italiano Ennio De Giorgi, e che potrà sicuramente essere usato in ambito meteorologico.

“[…] Per capire come è cambiata la bolla di sapone – spiega (Figalli)- confronto una bolla ideale con quella reale, deformata da forze esterne, pensando a questi oggetti come composti di particelle”. […]Con lo stesso approccio è possibile descrivere fronti atmosferici su larga scala. “L’idea è di fotografare le nubi in periodi ravvicinati. Sappiamo che le nuvole sono composte da vapore acqueo: nelle foto vediamo immagini di miliardi e miliardi di particelle mosse da una configurazione a un’altra e il problema è dire come si è mossa ciascuna particella”. (da https://www.ilmattino.it/societa/persone/figalli_nubi_equazioni-3890358.html)

Per il momento però, in attesa di un’applicazione pratica di questa intuizione teorica,  continuiamo ad ammirare le nuvole che sovrastano le nostre teste intuendone le forme e le storie ma soprattutto ammirandone l’eterna ma allo stesso mutevole bellezza.

Link:

http://www.repubblica.it/scienze/2018/08/01/news/chi_e_alessio_figalli_il_matematico_seconda_medaglia_fields_italiana-203123315/

https://www.ilmattino.it/societa/persone/figalli_nubi_equazioni-3890358.html

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/08/01/alessio-figalli-cosi-ha-risolto-lequazione-per-prevedere-il-movimento-delle-nuvole/4532625/

https://www.matematicamente.it/approfondimenti/problem-solving/sp-2866/

Maria Domenica Depalo

 

 

 

 

 

Siamo in ferie!!! (ita + eng version)

Siamo in ferie!!! (ita + eng version)

Care piccole filosofe e cari piccoli filosofi,

oggi parleremo di noi e di ciò che ci fa stare bene. Presi dal vortice dei nostri mille impegni quotidiani, spesso infatti ci dimentichiamo di noi stessi. Urge pertanto staccare per rigenerarci e scoprire o riscoprire i nostri desideri.

Ma cos’è un desiderio? Il desiderio è l’espressione di una mancanza che sentiamo di dover colmare. Il filosofo Epicuro di Samo (341-271 A. C.) parlava di desideri naturali e necessari come mangiare, bere e dormire ma anche di desideri non necessari. I primi vanno assolutamente soddisfatti per il nostro benessere e la salute mentre i secondi non sempre possono essere realizzati. Questo provoca dolore e tristezza. (Per saperne di più date un’occhiata qui http://www.filosofico.net/epicuro.html).

Immaginate di dover solo lavorare e di non avere un momento di pace. Non fareste altro che immaginare palme, spiagge e libertà senza poterle raggiungere.

In virtù di questo e dell’influenza di Eraclito abbiamo deciso di andare in vacanza per un po’. La vacanza e le ferie in genere ci possono aiutare a guardare con più serenità in direzione dei nostri bisogni e sogni.

Non preoccupatevi però: torneremo presto con le nostre lezioni ed il blog ma anche con delle novità che – speriamo – possano piacervi.

Nel frattempo godetevi il mare, la montagna, il parco o il balcone di casa, la tv e persino lo smartphone (con moderazione!!!) ma soprattutto non perdete l’occasione di guardarvi intorno, di osservare le persone e ciò che vi circonda e di porvi delle domande, da bravi  indagatori.

Che ne pensate? Vi piace come programma o ne avete un altro? Fateci sapere.

A presto filosofi!!!!

Maria Domenica Depalo

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Festival del libro-Book festival

Festival del libro-Book festival

Dear little philosophers,

are you ready for an unusual lesson? We won’t talk about an ancient or modern philosopher but about an event concerning the books: the Salento Book Festival.

There are a lot of moments you can enjoy and you have time until July 22nd.

You’ll know important personalities of culture, journalism and literature such as Francesco Giorgino, Don Antonio Mazzi, the actor Gioele Dix but also Max Laudadio of the tv program“Striscia la notizia” . There will also be the actress and writer Chiara Francini, author of “My Mother must not know” and “Don’t talk with the full mouth”.

Chiara Francini

Ecco Chiara Francini fonte: Di Luirzy – Opera propria, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=63975980

The towns of the festival  are Corigliano D’otranto, Galatina, Galatone, Gallipoli and Nardò. If I were you I would take advantage of this cultural initiative to visit all the incredible and marvellous Salento!

However, before leaving you, I’d like to ask you a question starting from the words of Umberto Eco, one of the most important and known writers, philologists and linguists of the Italian and international panorama. Ready?

“Who doesn’t read, at 70 years will have lived only one life: his own. Who reads will have lived 5000 years: he was there when Cain killed Abel, when Renzo married Lucia, when Leopardi admired the infinite… because reading is an immortality backwards”. (CIT. Umberto Eco)

Umberto Eco

Umberto Eco fonte: Di Università Reggio Calabria – Ufficio Stampa Università Mediterranea di Reggio Calabria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=694892

What do you think? How important is reading for you? Which genres do you prefer?

Link:

https://freewordsmagazine.wordpress.com/2018/07/09/salento-book-festival/ https://www.festivalditalia.it/salento-book-festival/

Maria Domenica Depalo

Festival del libro

Festival del libro

Cari piccoli filosofi,

oggi proporremo una lezione diversa dal solito. In effetti parleremo di un’iniziativa che riguarda i libri: il Salento Book Festival. 

Sarà possibile immergersi nel mondo dell’editoria per grandi e piccini e vivere appieno la bellezza delle parole scritte.

Si tratta di una serie di iniziative già in corso ma niente paura: siete ancora in tempo per goderne appieno! Il festival infatti si protrarrà fino al 22 luglio.

Potrete conoscere importanti personalità del mondo della cultura, del giornalismo e della letteratura come Francesco GiorginoDon Antonio Mazzi, l’attore Gioele Dix ma anche l’inviato di “Striscia la notizia” Max Laudadio. Ci sarà anche l’attrice e scrittrice Chiara Francini, autrice di “Mia madre non lo deve sapere” e “Non parlare con la bocca piena”.

Chiara Francini

Ecco Chiara Francini fonte: Di Luirzy – Opera propria, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=63975980

I luoghi del festival sono le città di Corigliano d’Otranto, Galatina, Galatone, Gallipoli e Nardò. 

Se fossi in voi approfitterei di questa iniziativa culturale per visitare tutto il Salento che è splendido!

Tuttavia, prima di congedarvi invitandovi a recarvi presso questo festival, vi vorrei porre una domanda partendo dalle parole di Umberto Eco, uno degli scrittori e filologi nonché linguisti più importanti del panorama italiano ed internazionale. Pronti?

“Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito…perché la lettura è un’immortalità all’indietro”. (cit. Umberto Eco)

Umberto Eco

Umberto Eco fonte: Di Università Reggio Calabria – Ufficio Stampa Università Mediterranea di Reggio Calabria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=694892

Voi cosa ne pensate? Quanto è importante la lettura per voi? Quali generi preferite?

Link:

https://freewordsmagazine.wordpress.com/2018/07/09/salento-book-festival/

https://www.festivalditalia.it/salento-book-festival/

Maria Domenica Depalo

 

Panta rei, kids!

Panta rei, kids!

Dear little philosophers,

last week we talked about turtles and Zeno of Elea. Do you remember what he said? Like his master Parmenides, he said that the movement doesn’t exist but someone else declared something different. This someone was Heraclitus of Ephesus, the philosopher of the panta rei (panta rei means everything flows).

Let’s read one of his statements:

“You cannot descend twice in the same river …”. What does this sentences mean?

What does a river usually do?  Look at its water: it flows continuously. Everything flows and changes time after time, minute after minute, always.

We change too:

“I look at a picture of when I was 16 and I look at one today. God, how I changed! Then I ask myself: but when did it happen? At night? While I was sleeping? “(from “Panta rei” by L. De Crescenzo, ed. Mondadori)

No one and nothing remain the same. To confirm it, just look at ourselves: every day we are different from what we were yesterday.

Guys, changes shouldn’t scare us. In fact we must consider them richness and embrace them with joy because it can be the right opportunity to improve more and reborn. Let’s not waste our personal panta rei!

Other links:

https://fuoritempofuoriluogo.wordpress.com/2017/11/20/panta-rei/

Maria Domenica Depalo

 

Panta rei, ragazzi!

Panta rei, ragazzi!

Cari piccoli filosofi,

la settimana scorsa grazie alle nostre amiche tartarughe abbiamo avuto modo di conoscere  Zenone di Elea ed il suo paradosso di Achille. Con questa argomentazione egli ha supportato il pensiero del suo maestro Parmenide secondo il quale il movimento non esiste.

Nella lezione odierna invece ci occuperemo di una persona che ha affermato l’esatto contrario: Eraclito di Efeso, il filosofo del panta rei, cioè del tutto scorre. Secondo la tradizione era burbero e litigioso, in realtà aveva una mente raffinata, acuta ed aperta al confronto per quanto “vivace”.

Molti pensatori del passato lo consideravano di difficile interpretazione e comprensione. Noi però che non temiamo le difficoltà abbiamo deciso di conoscerlo lo stesso e lo facciamo mediante le sue stesse parole:

“Non si può discendere due volte nel medesimo fiume…” . Cosa avrà voluto dire il nostro filosofo?

Cosa fa solitamente un fiume? Sta fermo ed immobile? No. Le sue acque non sono mai fisse ma scorrono sempre ed in modo continuo. Immaginate di immergervi nelle sue acque ed osservatele (ovviamente potete realizzare questo “esperimento” anche al mare). Avrete la conferma di questo moto continuo.

In natura possiamo ammirare questo movimento in ogni cosa.

Basti pensare ad un fiore che è ben fisso nel terreno. Esso è in movimento continuo in quanto cambia e muta nel tempo.

Anche noi cambiamo:

“Guardo una foto di quando avevo 16 anni e ne guardo una d’oggi. Dio, come sono cambiato! Poi mi chiedo: ma quando è successo? Di notte? Mentre dormivo?” (tratto da “Panta rei” di L. De Crescenzo, ed. Mondadori)

Partendo proprio da questa analisi, Eraclito è giunto ad affermare che ogni cosa cambia nel tempo e che nulla resta uguale. Per averne conferma, basta osservare noi stessi: ogni giorno siamo diversi da come eravamo ieri.

Ragazzi, il cambiamento non deve spaventarci. Tutt’altro. Dobbiamo intenderlo come una ricchezza ed abbracciarlo con gioia perché può essere l’occasione giusta per migliorare sempre più e rinascere. Non sprechiamo il nostro personale panta rei!

Link:

https://fuoritempofuoriluogo.wordpress.com/2017/11/20/panta-rei/

Maria Domenica Depalo

 

 

 

Achilles and the turtle

Achilles and the turtle

Welcome back to our new philosophy lesson!

Do you like turtles? Have you ever seen one close to you? You surely know that there are some of them who live and swim in the waters of the sea or of a lake and that there are others who spend their life on the mainland.

turtle

Eccone una di terra! Osservate il suo sguardo attento e consapevole. fonte: https://pixabay.com/it/tartaruga-scenario-natura-3340266/

sea turtle

Guardate: qui c’è una bella tartaruga di mare che nuota circondata da due pesciolini. Chissà dove sta andando? fonte: https://pixabay.com/it/tartaruga-subacquea-acqua-nuoto-691040/

Surely now you’re wondering why I’m talking about this animal and its habitats. The reason is very simple: the movement or better its slow moving.

Now I ask you a question: in a race on the mainland, between you and a turtle, who would win? You? Are you sure?

I am sorry but the philosopher Zeno of Elea who lived around 450 a.C. will surprise you with his answer.

Zeno was a careful and acute thinker and a pupil of another important philosopher, Parmenides. He said that there is no movement and that each of our acts is only an illusion. In short, for Parmenides, although we are moving, we are actually static.

Now look at the picture:

Achille and turtle

fonte: Di Daniele Pugliesi – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=27640179

The photo shows the “paradox of Achilles”, the most famous argument of our friend Zeno. Achilles, Greek hero and among the characters of the Iliad of Homer, one day  decided to compete in a racespeed with a turtle giving a few meters of advantage to the animal.

“Achilles runs […] ten meters and the tortoise runs a meter; Achilles runs that meter, the turtle runs a decimeter; Achilles runs that decimeter, the tortoise runs a centimeter; Achilles runs that centimeter, the tortoise runs a millimeter; Achilles runs that millimeter, the tortoise runs a tenth of a millimeter, and so on to infinity; so that Achilles can run forever without reaching it “. (from https://it.wikipedia.org/wiki/Paradosso_di_Achille_e_la_tartaruga)

As fast as he can run, the turtle will always keep its little advantageand so, even if Achilles runs faster than the turtle, he will never reach it. The space is divisible to infinity and Achilles, in his finitude, will never be able to cover the infinite of the finite space.

So my little philosphers, in a race not everything is as obvious as you might think. Expect always surprises!

At the next lesson and good philosophy!

Maria Domenica Depalo

Achille e la tartaruga

Achille e la tartaruga

Bentornati bambini a questa nuova lezione di filosofia!

Vi piacciono le tartarughe? Ne avete mai vista una da vicino? Come ben sapete ci sono alcune che vivono e nuotano nelle acque del mare o in quelle dolci e poi ci sono altre che trascorrono la loro vita sulla terraferma.

turtle

Eccone una di terra! Osservate il suo sguardo attento e consapevole. fonte: https://pixabay.com/it/tartaruga-scenario-natura-3340266/

sea turtle

Guardate: qui c’è una bella tartaruga di mare che nuota circondata da due pesciolini. Chissà dove sta andando? fonte: https://pixabay.com/it/tartaruga-subacquea-acqua-nuoto-691040/

Sicuramente ora vi starete domandando per quale motivo io vi stia parlando di questo animale mostrandolo in alcuni dei suoi habitat. La ragione è molto semplice: il movimento. D’altronde, quando parliamo di questi rettili, pensiamo subito al loro muoversi lento.

Ora vi domando: ma in una gara sulla terraferma, tra voi ed una tartaruga, chi vincerebbe? Cosa??? Voi? Ne siete proprio sicuri sicuri?

Mi spiace ma il pensiero del filosofo Zenone di Elea vissuto intorno al 450 a. C. è pronto a smentirvi e a sorprendervi.

Zenone era un pensatore attento ed acuto nonché allievo di un altro filosofo di prim’ordine, Parmenide, del quale condivideva l’idea secondo la quale non esiste il movimento e che ogni nostro atto è solo un’illusione. Insomma per Parmenide, pur muovendoci, in realtà siamo fermi.

Ma come si lega questo movimento che movimento non è con la nostra tartaruga? Osservate l’immagine:

Achille and turtle

fonte: Di Daniele Pugliesi – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=27640179

La foto mostra il “paradosso di Achille”, l’argomento più noto del nostro amico Zenone. Achille, chiamato piè veloce, eroe greco e tra i protagonisti dell’Iliade di Omero, un giorno decide di gareggiare in velocità con una tartaruga. Decide però di darle alcuni metri di vantaggio.

«Achille corre quei dieci metri e la tartaruga percorre un metro; Achille percorre quel metro, la tartaruga percorre un decimetro; Achille percorre quel decimetro, la tartaruga percorre un centimetro; Achille percorre quel centimetro, la tartaruga percorre un millimetro; Achille percorre quel millimetro, la tartaruga percorre un decimo di millimetro, e così via all’infinito; di modo che Achille può correre per sempre senza raggiungerla». (da https://it.wikipedia.org/wiki/Paradosso_di_Achille_e_la_tartaruga )

Per quanto veloce possa correre, la sua avversaria conserverà sempre quel piccolo vantaggio che le era stato concesso e quindi, pur correndo più velocemente della tartaruga, egli non la raggiungerà mai. Lo spazio da percorrere pur essendo finito sarà sempre divisibile all’infinito e Achille, nella sua finitudine, non potrà mai coprire l’infinito dello spazio finito.

Insomma ragazzi, in una gara non tutto è così scontato come si potrebbe pensare. Aspettatevi sempre delle sorprese.

Alla prossima lezione!

Link e riferimenti:

https://it.wikipedia.org/wiki/Paradosso_di_Achille_e_la_tartaruga

Educazione e pensiero, di Sergio Moravia, Vol. 1 ed. Le Monnier, 1994

Maria Domenica Depalo

 

 

 

 

 

 

 

The origin of everything

The origin of everything

Dear little philosophers,

how are you all? Are you enjoying your summer holiday? I really hope you don’t spend all the day with your smartphone but also with other activities, like reading books, going out with your friends, walking but above all playing.

However, even if you are on holiday we will try to keep your attention awake through our little philosophy lessons. So: let’s start!

Today we’ll try to answer these questions: “Where do we come from and what is the origin of everything”?

Thales, Anaximander and Anaximene tried to find an answer but who are they? They were philosophers of nature.

Originally from Miletus, a Turkey city, they lived about 600 years before the birth of Jesus and they were really curious, especially about the beginning of everything so each of them has thought of a primordial cause, the arché.

Thales thought that the base of all was water: in fact, without this liquid there is no life. If we observe our person, we must consider that more than 80% of our body is made of it.

Anaximander  instead believed that at the origin of life was the apeiron, something unlimited or endless. Furthermore, only what is endless can give life to what has an end and limits, like us.

Anaximene’s arché was the air. Like Thales, he believed that “… there had to be a primordial matter at the bottom of all the changes that occur in nature”.

Who was right, on your opinion? What do you think about this theme? Where does everything we know come from? And we?

Before saying goodbye waiting for the next lesson, I suggest you the title of the book from which I took the sentence in bold and an interesting video. Good reading and good vision!

The book is “The world of Sofia” written by Jostein Gaarder, ed. Longanesi. And here is the video

 

Maria Domenica Depalo

L’origine del tutto

L’origine del tutto

Cari piccoli filosofi,

come procedono le vostre vacanze estive? Spero davvero che non passiate tutto il giorno con lo smartphone in mano ma che dedichiate del tempo anche ad altre attività, come  leggere libri, uscire con i vostri amici, passeggiare ma soprattutto giocare.

Tuttavia essere in vacanza non significa mettere in secondo piano il desiderio e la volontà di conoscere. Nel nostro piccolo cercheremo pertanto di tenere sempre ben sveglia la nostra attenzione. Ecco spiegata la ragione delle nostre piccole lezioni di filosofia.

In quella di oggi cercheremo di rispondere a questa domanda: “Da dove veniamo?”  Ve lo siete mai chiesti? Com’è nato tutto ciò che conosciamo? Insomma, qual è l’origine del tutto?

Tra i primi a formulare questa domanda e a cercare una risposta furono i filosofi della natura Talete, Anassimandro ed Anassimene.

Vissuti circa 600 anni prima della nascita di Gesù, essi erano originari di Mileto, città dell’odierna Turchia ed erano davvero curiosi, soprattutto per quanto riguarda l’inizio di ogni cosa. Ognuno di loro ha pensato ad una causa primordiale, che spiegasse ogni cosa e giustificasse ogni essere vivente sulla terra.

Talete pensava che alla base di tutto vi fosse l’acqua: d’altronde senza questo liquido non c’è vita. Basti pensare anche al fatto che più dell’80% del nostro stesso corpo è fatto d’acqua.

Anassimandro invece riteneva che all’origine della vita ci fosse l’apeiron, cioè qualcosa di illimitato o infinito. Se ci pensiamo bene, solo ciò che è infinito può dar vita a ciò che è finito. Noi stessi del resto siamo finiti e limitati.

Anassimene affermava che l’archè, cioè l’origine di ogni cosa fosse l’aria e che da questa derivasse ogni cosa: “[…] condivideva l’opinione di Talete secondo cui doveva esserci una materia primordiale al fondo di tutti i mutamenti che avvengono in natura”. 

Chissà chi di loro aveva ragione? Secondo voi? Da dove deriva tutto ciò che conosciamo? E noi?

Prima di salutarci in attesa della prossima lezione, vi lascio il titolo del libro da cui ho tratto la citazione in grassetto ed un video alquanto interessante. Buona lettura e buona visione!

Il libro è “Il mondo di Sofia” di Jostein Gaarder, ed. Longanesi. Ed ecco il video

https://www.youtube.com/watch?v=CiZ2OGsSgLE

 

Maria Domenica Depalo